“Dobbiamo prepararci ad insegnare ciò che nessuno sa, ma che i nostri figli dovranno sapere domani “ “Margaret Mead”
di Giuseppe Costantino – Ieri mi è capitato di assistere al saggio di fine anno della scuola paritaria di Frattamaggiore “ M.SS di Casaluce” delle suore compassioniste Serve di Maria. In verità mi ero recato ad Acerra di mala voglia e solo per non essere scortese con Sr Mena che mi aveva invitato convinta di farmi cosa gradita. Io pensavo che tali avvenimenti servivano solo al desiderio non sempre espresso delle mamme di vedere i propri figli protagonisti di qualche cosa che le gratificasse. Non era lontano dai miei pensieri anche il sospetto che tutto ciò servisse ad una forma subliminale di propaganda delle scuole che così riuscivano a nascondere i limiti di un insegnamento obsoleto e spesso insufficiente. Ho dovuto ricredermi! Senza volerlo ho assistito più che ad un saggio di fine anno ad uno spettacolo di rara bellezza e di alto valore pedagogico che pone l’istituto M.SS di Casaluce al vertice di un percorso educativo che anche le altre scuole dovrebbero avviare per la formazione e riscatto dei bambini che vivono nella terra dei fuochi. Per la scuola delle Serve di Maria la scuola primaria non è solo apprendimento del leggere, scrivere e far di conto e nemmeno conoscere le regole del vivere civile o praticare i valori della cittadinanza attiva. Nella scuola citata tutto questo c’è, ma non basta! Io ho avuto modo di scoprire che l’aver cura del prossimo nel messaggio cristiano è diventato un approccio creativo ad un linguaggio nuovo e ricco di potenzialità per il presente e futuro dei nostri bambini. Lo spettacolo è stato un meraviglioso saggio di bravura dei bambini, ma non solo. Nelle due parti dedicate alla scuola dell’infanzia e primaria si è notato un lavoro di ricerca che fa onore a quanti hanno lavorato ad un progetto educativo ricco di colpi di scena ed esiti positivi. Nella riformulazione del racconto di Pinocchio è stato possibile scoprire il potenziamento della memoria, delle capacità di apprendimento e l’arricchimento di capacità espressive di bambini che allo stato sono ancora acerbi e tutto da formare. Questi risultati sono stati ottenuti con l’adesione dei bambini e con l’uso del gioco che ne fa fatto dei piccoli protagonisti di una favola che li ha arricchiti e soddisfatti. Quanto ai bambini della primaria ho notato un modo completamente nuovo di lavorare. Attraverso il fare è stata reinventato un dialogo educativo fatto di contenuti e linguaggi nuovi. Con i canti in lingua italiana ed inglese sono state evidenziate le capacità non solo canore dei bambini, ma anche il loro saper fare squadra e vivere il rispetto delle regole.Gli allievi hanno appreso non solo a vicere in gruppo, ma anche a raggiungere esiti posti da una programmazione positiva e condivisa esaltando l’apporto di tutti e ciascuno. Ho notato che la scuola con la cura che ha posto nelle proprie attività educative ha saputo scoprire talenti e capacità positive nei propri alunni, sicuramente cittadini consapevoli dei compiti che li attendono in una realtà complessa e non sempre amica. Voglio chiudere questo mio commento al fare della scuola M.SS di Casaluce con una nota che ritengo la più importante. Nel corso del saggio ho notato la partecipazione attiva e convinta di una allieva affidata alle suore dal Comune di Frattamaggiore per tentarne il recupero ed inserimento in un contesto accogliente e positivo. Ebbene mai un tentativo è riuscito meglio! L’allieva è apparsa completamente recuperata ed integrata con i propri pari. Grazie alla scuola e ai servizi sociali per tale risultato.Meglio farebbe il comune ad incrementere i propri rapporti con tale istituto che sa cogliere le occasioni che la vita offre ai bambini in difficoltà per farne cittadini consapevoli in un contesto migliore. Chiudo sostenendo che i comuni della terra dei fuochi dovrebbero convincersi che potenzialità espresse nei modi giusti non potranno non giovare ad un territorio tormentato da mille problemi e tante vicissitudini umane e sociali. Ad maiora semper!