“Una delibera può modificare un decreto legislativo? Crediamo proprio di no: i nostri uffici legali sono già all’opera per verificare questo paradosso”.
Lo afferma Luca Lanzetta, presidente del Movimento Libero e Autonomo delle Scuole di Formazione (in seno a Confimprenditori), commentando due delibere dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali che di fatto delegittimano i percorsi di formazione professionale che formano i responsabili tecnici dell’impresa di gestione rifiuti, affidando la certificazione a un esame organizzato e gestito dall’ Albo stesso.
“Noi effettuiamo i corsi di formazione in base a un decreto legislativo. Una circolare può modificare un decreto legislativo? Abbiamo i nostri dubbi”.
In questo passaggio, che gli enti di formazione del sindacato comunque stigmatizzano, Lanzetta evidenzia inoltre diverse criticità: “Partiamo dai tempi. Le delibere della discordia sono datate maggio e pubblicate a giugno e definiscono il 16 ottobre come data ultima per completare i corsi con il vecchio iter.
Non ci sono i tempi materiali per i nostri corsisti, né tanto meno la Regione Campania ci ha dato cenni di vita per capire come comportarci”.
Il secondo punto critico, infatti, è il silenzio dei funzionari regionali secondo Lanzetta: “Come sino ad ora è accaduto abbiamo trovato voglia di ascoltarci e animo propositivo da parte dell’assessore competente Chiara Marciani mentre, come al solito, silenzio e immobilismo da parte di chi maggiormente dovrebbe tutelare innanzitutto l’utenza e in secondo luogo le agenzie formative, ovvero il Direttore Generale Dott.ssa Maria Antonietta D’Urso”.
“Del resto – ricorda Lanzetta – la formazione, ai sensi dell’articolo V, è una competenza regionale. Ci siamo confrontati continuamente con l’assessore Marciani in questi giorni. Anche lei si sta muovendo per verificare che questa operazione rispetti i crismi della legalità”.
“Tali atteggiamenti – continua Lanzetta – stanno lentamente ma inesorabilmente portandoci a spazientirci e ci chiediamo noi per primi, fino a che punto potrà continuare tale situazione”.
Ultimo punto che sottolinea Lanzetta riguarda il fatto che si sono trovati bersagliati da pubblicità di “vari enti di formazione” che promuovono i “corsi alternativi”.
“Pubblicità – chiude Lanzetta – che promuovono nuovi iter già studiati per le nuove direttive che noi ancora stentiamo a comprendere e recepire.
Esigiamo chiarezza, tempi logici e garanzie per i già iscritti e se necessario agiremo per vie legali”.
Fonte: Ufficio Stampa