2, 3, 4 marzo presso Nuovo Teatro Sanità
con Grazia Capraro, Jessica Granato, Riccardo Marotta, Pietro Pace, Daniele Paoloni
drammaturgia e regia Francesco Colombo
Arriva sul palco del Nuovo Teatro Sanità, dopo il successo avuto a Como e a Roma, Il Cielo è cosa nostra, scritto e diretto da Francesco Colombo, spettacolo vincitore del bando L’Italia dei visionari 2017. Il lavoro teatrale di Colombo è una commedia nera e surreale che veicola un messaggio forte di avversione alla mafia, sfruttando i binari veloci dell’ironia. A portarlo in scena, da venerdì 2 marzo alle ore 21.00, la compagnia The Ghepards, con Grazia Capraro, Jessica Granato, Riccardo Marotta, Pietro Pace e Daniele Paoloni. Lo spettacolo replica sabato 3 marzo alle ore 21.00 e domenica 4 marzo alle 18.00. ù
Per info e prenotazioni al 3396666426 oppure all’indirizzo email info@nuovoteatrosanita.it. Il costo del biglietto è di 12 euro.
Osso, Mastrosso e Carcagnosso sono tre cavalieri spagnoli che nel XIV secolo fondano rispettivamente la Mafia, la Camorra e la ‘Ndrangheta. Qualche anno dopo aver costituito il codice della società onorata muoiono quasi contemporaneamente. Anche dopo la morte però continuano a gestire il mondo costantemente in bilico tra la pace e la guerra.
Lo spettacolo si apre con il piccolo Guglielmo La Face, figlio di un trafficante d’armi affiliato alla ‘Ndrangheta che, venuto a sapere che le armi di suo padre sono finite nelle mani dell’Isis, invoca l’intervento dei tre cavalieri per sventare un imminente attacco che i terroristi islamici hanno organizzato per colpire Roma.
In una scena ultraterrena compaiono, risvegliati dalla preghiera del giovane, i tre grotteschi cavalieri che si preparano ad affrontare la loro “faticosa” giornata tipo: riciclare soldi sporchi, truccare risultati calcistici, corrompere personaggi influenti sia in terra che in cielo e commissionare rapimenti e omicidi. L’arrivo della lettera del giovane La Face sconvolge il loro quotidiano e i tre, sorpresi di essere completamente all’oscuro dell’attacco, decidono di intervenire.
«Mettere in scena il male comporta spesso dei rischi ‑ spiega il regista e autore Colombo ‑ a proposito del suo lavoro teatrale: ciò che volevo evitare era rendere il male una cosa distante dallo spettatore che, rassicurato dall’altro da sé, dal non essere chiamato in causa direttamente, avrebbe potuto limitarsi a giudicare. Sarebbe stata una scrittura più comoda. Abbiamo quindi scelto un’altra strada: da bambino, nel buio, c’era un mostro che mi terrorizzava e mi costringeva immobile sotto le coperte. Dopo un po’ mi facevo coraggio e raggiungevo l’interruttore. La luce mi faceva scoprire che il mostro era una semplice ombra. Poi però per tornare a dormire dovevo spegnere la lampadina e insieme al buio tornava la paura… La luce che oggi ho voluto accendere sulla scena è quell’interruttore schiacciato dal bambino, una luce che oggi Illumina questi personaggi diabolici nel loro quotidiano, con i loro vizi, i loro capricci, la loro “normalità”, pur restando mostruosi. E, volontariamente o meno, comici. Come tutti gli uomini».
E riguardo il suo lavoro con gli interpreti, Francesco Colombo aggiunge: «Il lavoro con gli attori ha richiesto da parte di tutti un particolare impegno. Sono molto esigente e chiedo loro la cosa più difficile: la libertà. Siamo partiti dalle improvvisazioni per arrivare al testo. A quel punto gli attori avevano già la carne dei personaggi».
Nuovo Teatro Sanità, piazzetta San Vincenzo, Rione Sanità – Napoli
Costo del biglietto: 12 euro
Info e prenotazioni: 3396666426
info@nuovoteatrosanita.it
www.nuovoteatrosanita.it