venerdì 2, sabato 3 marzo ore 21,00
domenica 4 marzo ore 18,00
da I due gentiluomini di Verona
di William Shakespeare
con Gianluca Cangiano, Claudio Fidia, Giulia Musciacco, Laura Pagliara, Alessandro Paschitto, Federica Pirone
costumi Federica Pirone
scene Luca Serafino
musiche originali Mario Autore
regia e drammaturgia Alessandro Paschitto
durata 1h 15′
Spettacolo vincitore del Premio Rebù 2017, organizzato dal Teatro TRAM di Napoli, Classico Contemporaneo e l’Associazione Teatro dell’Osso, per offrire ad un giovane autore ed alla sua compagnia un sostegno produttivo per l’allestimento di un progetto che abbia come caratteristica la riscrittura di un classico teatrale
Commedia “giovane” del Bardo, I due gentiluomini di Verona è un testo dalle proporzioni irregolari. La fabula in sostanza si dipana attraverso le vicissitudini di un tradimento: quello del giovane Proteo nei confronti dell’amico Valentino, quest’ultimo innamorato di Silvia. Si espande nei primi quattro atti a dismisura, introduce, elabora, sviluppa in lungo e in largo figure ricorrenti e poi, di colpo, come avesse fretta di concludere, conduce la vicenda ad epilogo con gesto secco: un più che mai inatteso lieto fine.
Proteo è fidanzato, ma invidia l’esser scapolo, la libertà dell’amico Valentino. Valentino, pur denigrando la condizione di Proteo, in un batter d’occhio casca anch’egli innamorato. La dinamica speculare diviene evidente: Proteo desidera l’oggetto del desiderio di Valentino e viceversa. Ognuno invidia all’altro ciò che a sé manca. Ciascuno, come un camaleonte, prende il colore del desiderio dell’altro, vuole emularlo, sostituirglisi, ignaro di essere oggetto della medesima intenzione ad opera dell’altro. Valentino vorrebbe stare al posto di Proteo, Proteo a quello di Valentino. Di qui possiamo tracciare il primo tratto della chiave di lettura che l’opera sembrerebbe suggerire: gli uomini non sanno bene ciò che vogliono, ma tentano ogni strategia per ottenerlo. Le donne, per converso, sembrano aver chiaro ciò che desiderano, ma per raggiungerlo non sembrano far nulla.
Il testo shakespeariano già nel titolo non cela quali temi portanti quelli dell’educazione sia sentimentale che sociale dei giovani. Cosa voglia dire essere un “gentiluomo”, quali siano le qualità di questa figura, quale sia la sua formazione sono gli interrogativi attorno a cui il bardo fa attorcigliare le vicende di quest’opera. Di fatto, Valentino e Proteo, sulle cui azioni e intenzioni l’intreccio focalizza per la maggiore, si rivelano essere tutto tranne che quanto ci si aspetterebbe sia un uomo gentile dal nobile cuore. L’immaginario immacolato del rapporto amoroso, difatti, è dichiaratamente rovesciato. Vi è tradimento e menzogna, ora dissimulazione ora omissione, si è in procinto addirittura di accedere alla violenza carnale. A partire già dal titolo, in “2×2 Gentiluomini” è dichiarato l’intento di recuperare la centralità del quadrangolo di personaggi tra i quali viene a svilupparsi una vera e propria geometria delle passioni.
Teatro
TRAM
via Port’Alba 30, Napoli