Sabato 12 maggio a Napoli
Nel capoluogo partenopeo il pittore dissoluto e chiaccherato per le sue ambigue frequentazioni – amante sia di donne sia di uomini, spavaldo nel guardare in faccia la vita come la morte – incontra un uomo senza scrupoli, il mercante Radolovich, che gli commissiona una Madonna col Bambino in braccio. Testimonianza certa vuole che il quadro di Radolovich sia stato pagato all’artista in anticipo: 200 ducati. Lo attesta una fede di credito ritrovata tra le cedole di pagamento dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, che recita: «A Niccolo Radolovich ducati 200 e per esso a Michelangelo Caravaggio, dissero per il prezzo di una cona de pittura che l’adda fare et consignare finita per tutto dicembre prossimo venturo, di altezza palmi 13 e 2/3 et larghezza di palmi 8 e 1/2 con le figure cioè di sopra, l’immagine della Madonna col Bambino in braccio, cinta di cori d’angeli et di sotto San Domenico et San Francesco nel mezzo abbracciati insieme dalla man dritta San Niccolo e dalla man manca San Vito»
Della Madonna col Bambino in braccio non è stata però rinvenuta alcuna traccia a Napoli. Al temibile Radolovich, l’uomo che tenta di rubare l’anima al grande artista imponendogli la commissione di un quadro il cui soggetto considera mediocre, Caravaggio oppone tutta la sua grandezza.Che cosa accadde, dunque, tra il tormentato Merisi, capace di scrutare tra le profondità e gli abissi dello spirito umano e l’avido mercante? Tante le ipotesi emerse lungo il corso della storia: si sostiene che il quadro non sia mai stato realizzato o che sia entrato nella composizione delle Sette opere della Misericordia. Incompiuto o portato a termine da altra mano, le dicerie si rincorrono giungendo fino a Vienna, dove una Madonna del Rosario sembra incarnare esattamente le caratteristiche della commissione di Radolovich.
Come in un giallo storico, Febo Quercia ricostruisce la vicenda, muovendosi tra testimonianze scritte e le ombre di un uomo tormentato, che ha fatto dei suoi demoni fulgida bellezza, traendo ombre dalla luce e luce dalle sue stesse tenebre interiori.