Di Luigi Manzo – Un fioraio di Chiaia, dona libri a clienti e passanti tra piante e vasi di fiori.
Un fioraio nel cuore di Napoli, Luigi Esposito, persegue la generosa iniziativa di regalare libri ai passanti. Così, nella sua bottega di Chiaia, si possono trovare Siddharta di Hesse, Il profeta di Gibran e i gialli di Camilleri accanto ai vasi e ai profumi dei fiori. L’idea di arredare il chiosco con i cesti di libri accanto ai fiori gli è venuta un mese fa: “Un passante mi chiese di prestargli un giallo di Maurizio De Giovanni che avevo sul banco. Così pensai al book crossing e i miei clienti cominciarono a regalarmi i libri di cui dovevano disfarsi. Sono giudici, medici, notai, avvocati. Gente che ha studiato davvero”.
Tra le strade attorno a Largo Ferrandina, ormai tutti conoscono il fioraio che dona libri. Luigi lavora lì da quando aveva 13 anni: “Sono venuto ad aiutare mio padre da ragazzino – spiega – non ho studiato molto, ho la licenza media. Ma mi sono appassionato alla lettura grazie ai fumetti. Poi interagire in negozio con persone colte ha fatto crescere la mia curiosità. Ormai siamo un club letterario: qui è uno spettacolo quando passano le signore più erudite, parliamo di tutto”.
Per avere in dono una pagina, non c’è neanche bisogno di acquistare i fiori, il dono in questo caso è davvero spontaneo: “Regalo libri a chiunque – dice – non si devono necessariamente acquistare fiori. Le persone possono anche portare via romanzi e saggi, come è accaduto l’altro giorno con due signore dei Quartieri spagnoli. Perché lo faccio? Amo leggere, mi entusiasma. Voglio essere ancora capace di immaginare, in un’era in cui conoscenza e fantasia spesso si riducono a uno smartphone, e le persone camminano con la testa bassa sui cellulari. Un libro allarga gli orizzonti, ci aiuta a conoscere gli altri. Ci rende migliori. E regalare libri può essere un modo per convincere la gente a leggere. Ma non sa che fatica immane sia convincerli ad accettare – sorride – alcuni non hanno tempo per la lettura, dicono, altri si mettono persino a ridere”.
