Di Anna Menale –
Iniziano le riprese di Rosa Pietra e Stella, il nuovo film di Marcello Sannino, la cui trama si cala profondamente nel nostro tempo.
Nella cornice porticese del Granatello, tra reminiscenze invernali e timide aperture primaverili, Marcello Sannino inizia le riprese del suo primo lungometraggio di finzione: Rosa Pietra e Stella. Le riprese dureranno cinque settimane e avranno sede a Portici e a Napoli: al Porto del Granatello, a Villa D’Elboeuf, alla Reggia di Portici, a Porta Capuana (già location dell’ultimo documentario di Sannino) e al Borgo Sant’Antonio Abate.
Nel film, Carmela (Ivana Lotito, già Azzurra di Gomorra) tira avanti facendo affari con gli immigranti per conto di un avvocato. A lei si affiderà Tarek (Fabrizio Rongione, l’attore belga di origini italiane scoperto dai fratelli Dardenne nel film Rosetta, Palma d’oro a Cannes 1999), un algerino da molti anni a Napoli. La vita di Carmela prenderà una piega inaspettata quando rischierà di perdere per sempre la figlia (Ludovica Nasti, già Lila de L’amica geniale) e farà di tutto per riprendersela.
La sceneggiatura del film è a cura dello stesso Marcello Sannino, con Giorgio Caruso, Guido Lombardi, su un soggetto degli stessi con Massimiliano Virgilio. Nei ruoli tecnici, Alessandro Abate è DOP, Giogiò Franchini al montaggio, Antonio Farina cura la scenografia, Rossella Aprea i costumi, Riccardo Veno le musiche, Daniele Maranello il suono e Adele Gallo e Massimiliano Pacifico il casting. Una produzione corale che vede protagonista Parallelo41 di Antonella Di Nocera, con Bronx Film di Gaetano Di Vaio e Giovanna Crispino, Pfa Films di Pier Francesco Aiello, Rai Cinema, il supporto della Film Commission Regione Campania e la collaborazione del Comune di Portici. Nel cast presenti anche Imma Piro, Valentina Curatoli, Francesca Bergamo, Anna Redi, Gigi Savoia, Pietro Juliano e David Power.
Rosa Pietra e Stella segna il battesimo nel cinema di finzione per il documentarista Marcello Sannino, che racconta così la forza di un soggetto che si cala profondamente nel nostro tempo:
“Non è la coscienza dell’individuo a determinare il contesto sociale nel quale si svolge la sua vita ma il contrario. Ed è proprio chi ha il destino nascosto, i miliardi di clandestini che abitano il mondo e la loro condizione comune ai migranti e a quegli individui senza mezzi e strumenti per difendersi, ad essere l’ambito dentro il quale si svolge questa storia. Secondo me, non esiste nessun problema semplicemente ‘sociale’. I problemi sono tutti problemi umani. E in questi tempi sempre più disumani, l’unica possibilità è ripartire dalle persone”.
“Lavoriamo da anni a questo film – spiega la produttrice Di Nocera – mi unisce al regista l’amicizia e una visione trasversale delle cose”. Questa nuova produzione, realizzata con determinazione da una compagine come Parallelo41, che fonda le sue radici dal basso dell’estrema periferia est napoletana, aggiunge un altro tassello alla ricca scacchiera filmica napoletana, sempre più viva e impegnata, e dimostra la bellezza del lavoro corale tra anime diverse che si danno obiettivi comuni.