Questa sera parte la quarta stagione della serie più amata, discussa e attesa degli ultimi anni: Gomorra. In occasione della presentazione dell’ultimo capitolo tratto dal romanzo di Roberto Saviano, abbiamo intervistato Carlo Caracciolo, attore e regista napoletano che nella serie interpreta “O’ Crazi”. La prima forme d’arte alla quale si avvicina è quella di strada, dove si traveste da Clown, fino ad arrivare alla scuola del teatro stabile di Napoli diretta da Luca De Filippo.
Nasci come artista di strada, per poi fare il tuo esordio da attore nel 1999. Quando hai capito di voler fare l’attore e ad oggi, qual è il momento più emozionante della tua carriera?
“Avevo qualcosa da dire, una grande curiosità verso ciò che mi circondava, la capacità di immaginare e la voglia di comunicarlo. Il momento più emozionante della mia carriera lo vivo ogni volta che vado in scena, perché ogni volta cerco di farmi pervadere da sensazioni ed emozioni nuove“.
Passiamo a Gomorra, dove interpreti Ferdinando Capaccio detto “O’ Crazi”. Quanto c’è di te in questo personaggio?
“L’istinto, la forza e la parte goliardica sono caratteristiche che mi appartengono, ma chiaramente Ferdinando ha un modo tutto “suo” di comunicarlo. E poi fare “il cattivo” mi è sempre piaciuto“.
A cosa ti sei ispirato per l’interpretazione?
“Ho cercato di rendere la follia di “O’ Crazi” contestualizzata alla sua realtà: lo sguardo di Lee Oswald (assassino di Kennedy), la risata del Joker. Inoltre c’è da dire che Napoli è una fucina da cui si attinge benissimo”.
Cosa PUOI dirci su Gomorra 4?
“Che nun sapit chell che v’aspett bollicine a parte…”
Tra i fan della serie si sono create due fazioni: da un lato abbiamo chi avrebbe voluto che con la morte di Ciro Di Marzo la serie si fermasse e, dall’altro, c’è chi già spera in Gomorra 5. Come vivi la pressione mediatica intorno a questo progetto?
“Non la vivo, perché farne parte è un esperienza che ti forgia tanto, professionalmente e umanamente. Le persone che lavorano a questo progetto ce la mettono tutta e tutti lavorano affinché il risultato sia di qualità.
L’obiettivo è quello di rendere gli spettatori soddisfatti, ma la macchina in movimento è gigantesca per fossilizzarsi sulle fazioni“.
Attore teatrale, televisivo, cinematografico, regista, ma se dovessero chiederti “Chi è Carlo Caracciolo?”
“Resto sempre quel Clown che si esibiva per le strade tra sorrisi e malinconie“.
Progetti futuri?
“Si chiamano futuri perché non li conosciamo, ma mi auguro di lavorare tanto. Prossimamente sono a teatro, al cinema e in televisione, non mi sono fatto mancare niente”.