La quarta stagione di “Gomorra La Serie” ha raccolto innumerevoli consensi già dalle prime due puntate. Questa sera andranno in onda due nuovi episodi e, tra i protagonisti, c’è Tiziana Palumbo, interpretata da Daniela Ioia, attrice originaria di Casalnuovo che abbiamo avuto il piacere di conoscere attraverso “Il sindaco del rione Sanità” con la regia di Martone, “Mamma, mà” con la regia di Gennaro Silvestro. Di seguito l’intervista ai nostri microfoni.
Partiamo da Gomorra 4. Che reazione hai avuto quando hai saputo che avresti fatto parte del cast di una delle serie più seguite al mondo?
“La reazione è stata quella di gridare di gioia. Ero nei camerini durante la tournée de “Il sindaco del rione sanità” in giro per l’Italia e la mia agente a pochi minuti dall’inizio dello.spettacolo mi ha dato la notizia telefonicamente. Con Gomorra è stato un lungo corteggiamento, quindi sono stata strafelice. Quella sera è stata la replica più bella“.
Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo personaggio?
“Tiziana Palumbo è una donna molto determinata e ambiziosa. Ha studiato a Londra, ma la sua casa e la sua gente sono a Napoli, dove poi ritorna per realizzarsi. A me sembra un po’ l’alter ego femminile di Genny, per ambizione e provenienza. Quest’anno ci sono diverse storie da seguire in Gomorra, tra cui la mia, quindi non vi resta che seguire questa quarta stagione per capire come si evolverà. Spero il pubblico gradisca la mia interpretazione“.
Il 31 marzo ti abbiamo vista protagonista della visita-spettacolo “Figli d’a Madonna” al complesso dell’Annunziata. Ci racconti questa recente esperienza?
“Figli da Madonna è un evento dedicato ai bambini che venivano abbandonati ed esposti nella famosa ruota della chiesa dell’Annunziata a Napoli. È un evento molto toccante, che proponiamo spesso io e Antimo Casertano (compagno nella vita e in scena) con la nostra compagnia Teatro Insania e in collaborazione con la associazione Nartea, famosa a napoli per eventi di questo genere. È scritto in un napoletano che sembra antico (i testi sono di Antimo) e narra di tre anime in particolare, tra cui quella di Vincenzo Gemito che lascia trapelare cosa si prova ad essere un Esposto. Da qui il cognome Esposito. Ad ottobre scorso lo abbiamo fatto e tra il pubblico c’erano più di 40, figli della Madonna. È stato meraviglioso, eravamo.tutti emozionati e alla fine ci siamo stretti in un commosso abbraccio“.
Passiamo a “Mamma, mà” lo spettacolo teatrale che ti ha vista protagonista. Interpreti una donna con l’ossessione della maternità. A cosa ti sei ispirata per l’interpretazione?
Mamma, ma’ è il mio gioiellino. È un monologo scritto per me da Massimo Andrei. Racconta di questa giovane donna alle prese con un test di gravidanza e la sua voglia di maternità. In realtà la protagonista si vede proiettata in tre possibili mamme. Per interpretarle mi sono ispirata a ciò che vedo in giro, a persone esistenti che ho incrociato, che conosco, con le quali ho parlato. Affronta argomenti molto importanti con ironia. Ho avuto un riscontro molto positivo e nella prossima stagione lo porterò in giro in vari teatri“.
La regia è di Gennaro Silvestro, com’è stato lavorare con lui?
“La regia è affidata al “Bastardo di Pizzofalcone” Gennaro Silvestro, che conosco da 15 anni più o meno. Ho pensato subito e solo a lui per farmi dirigere, perché ho già avuto il piacere di lavorarci insieme, sia da scritturati, che come attrice da lui diretta. Le sue regie sono un po’ pazzerelle, faticose e surreali, come piacciono a me. Piene di “finezze” che ci fanno sbellicare. Mi conosce molto bene. Lavorare con lui come al solito è divertente e faticoso, come giusto che sia. Senza fatica non si raggiungono i risultati
Restiamo in ambito teatrale. “Il sindaco del rione sanità” con la regia di Martone è stato un successo di critica e di pubblico incredibile. Cosa rappresenta per un’attrice napoletana recitare un testo di Eduardo De Filippo?
Ti va di parlarci dei tuoi prossimi progetti?
“Prossimi impegni? Lavorare duramente per migliorare. Sicuramente teatro, con il mio monologo “Mamma, má”, poi chissà… sono molto scaramantica e preferisco dire solo che amo questo lavoro più di tutto e che spero di fare sempre bene, di emozionare e cresce e comunicare tutto il mondo che ho dentro“.