Renzo Arbore a Napoli Città Libro: “La musica napoletana è la più bella del mondo”

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Renzo Arbore
Renzo Arbore

di Simone Iavarone

Tra le pareti di tufo e carta di Castel Sant’Elmo, al Vomero, sabato 6 Aprile, Renzo Arbore ha raccontato del suo rapporto viscerale con la canzone napoletana.

Arbore era ospite a Napoli Città Libro, salone del libro e dell’editoria che si è tenuto i corridoi della roccaforte medievale dal 4 al 7 Aprile (come vi avevamo scritto qui).

Che abbia deciso di parlare di questo alla fiera del libro non deve, però, sorprenderci se è vero che, come ha ricordato lui stesso, la canzone napoletana è innanzitutto poesia. A fare da spalla al cantautore, Lucio D’Alessandro.

La canzone che nasce dal ventre di Partenope

Il rettore dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, che ha raccolto in un’enciclopedia i testi delle canzoni napoletane dalle origini ad oggi, ha insistito sul rapporto non solo tra parole cantate e poesia ma tra canzone e Napoli. Quando Renzo Arbore gli ha chiesto quale fosse l’origine della canzone napoletana, D’Alessandro non ha potuto fare a meno di rispondere che essa nasce con Napoli.

Il ventre di Partenope reca con sé i versi, la melodia e la fantasia che sono gli ingredienti, ha sottolineato Arbore, che rendono la canzone napoletana un classico della musica internazionale. Da Roberto Murolo a Mario Schiano, dagli Squallor a Renato Carosone, Arbore ha passato in rassegna nomi di artisti il cui pregio è stato quello di nascere a Napoli. E non si tratta di snobismo, patriottismo o ignoranza sul resto della musica internazionale. Ricordando nomi come quelli dei The Beatles, della musica americana (citando in particolare David Bowie, Leonard Cohen e Bob Dylan), il cantautore ha spiegato in maniera oggettiva come proprio lo studio e l’ascolto di testi e canzoni internazionali gli abbiamo reso chiaro che “La musica napoletana è indiscutibilmente la più bella del mondo”.

E non era forse un caso che nel suo racconto non potesse fare a meno di citare a memoria frammenti di testi, ora canticchiandoli, ora recitandoli come poesie, a conferma di quel legame di sangue intessuto con la musica napoletana. Una musica che va non solo fatta conoscere, ma salvaguardata. Per questo il patrimonio musicale napoletano viene oggi raccolto nell’Archivio Storico della canzone napoletana, di cui Arbore è ora presidente.