Attraverso la collaborazione di numerosi studiosi e altrettante convezioni internazionali, “Illuminated Dante Project” permetterà la digitalizzazione della Divina Commedia
In occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, che avverrà nel 2021, l’università partenopea Federico II porta avanti un progetto davvero lodevole ed interessante che porta il suggestivo nome di “Illuminated Dante Project”. Il progetto si pone l’obiettivo di digitalizzare tutti gli antichi manoscritti de “La divina commedia” e di renderli disponibili al pubblico caricandoli online, facendo emergere, attraverso la digitalizzazione, tutte quelle illustrazioni e peculiarità che spesso sfuggono all’occhio nudo e soprattutto inesperto. La digitalizzazione ha inoltre il pregevole obiettivo di salvaguardare i testi da ulteriori degenerazioni derivanti dallo scorrere del tempo.
Convenzioni internazionali
Attraverso importanti convenzioni tra l’istituto napoletano e la Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali (DGBIC), il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e con la partecipazione di Centro Pio Rajna (CPR) e della Casa di Dante in Roma, l’università ha ottenuto il premesso di digitalizzare ben duecentottanta manoscritti del quattordicesimo e quindicesimo secolo, attualmente conservati in biblioteche, archivi e musei internazionali. Grazie agli accordi internazionali con il Mibact, la Bibliotheque Nationale de la France e la Bodlein Library di Oxford si potrà digitalizzare il più grande archivio di testi danteschi del mondo.
La ricchezza dell’interdisciplinarità
Come coordinatore del progetto troviamo il nome di Gennaro Ferrante, giovane ricercatore universitario laureatosi nel 2004 presso la Federico II in Lettere Moderne che ha poi successivamente conseguito un dottorato di ricerca in filologia e storia della lingua e letteratura italiana nel 2008. Il progetto si avvale naturalmente di numerosi collaboratori e gruppi di ricerca, mostrando come la collaborazione tra specialisti di diverse discipline umanistiche e fisiche non sia solo auspicabile ma anche necessaria a rendere possibili progetti importanti come “Illuminated Dante Project”.
L’interdisciplinarità permette di percorrere strade sconosciute e rendere possibile quanto prima era impensabile, la tecnica ingegneristica e fisica permette di portare alla luce la bellezza artistica dei manoscritti oggetto dello studio, bellezza che la competenza degli storici permette di contestualizzare e che gli studiosi della lingua e dell’arte possono permetterci di apprezzare. Questo progetto ci dimostra come lo scibile umano sia maggiormente utile e dia il massimo della resa quando le sue materie si intersecano e sovrappongono tra loro, quando la conoscenza è accompagnata da collaborazione e rispetto reciproco.