“L’educazione musicale offre un contributo pedagogico indispensabile alla formazione dell’individuo”, così il deputato Michele Nitti ha motivato la scelta del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle di portare avanti due proposte di legge.
Una per l’introduzione dell’educazione musicale nella scuola primaria e nella scuola dell’infanzia e un’altra per l’introduzione della Storia della musica nelle scuole secondarie superiori.
Direttore d’Orchestra e membro della Commissione Parlamentare Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, Nitti ha spiegato che “l’educazone musicale deve essere strutturata come una filiera formativa complessiva che parta dalla scuola dell’infanzia e arrivi fino alla scuola secondaria superiore”.
Le due grandi novità sono state discusse in occasione de “Il Sabato delle idee” all’Università Suor Orsola Benincasa. Lucio d’Alessandro, vicepresidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, ha evidenziato come proprio il Suor Orsola rappresenti l’unico esempio italiano di questa filiera completa dell’educazione musicale.
In platea molti insegnanti non solo del Conservatorio ma anche di alcuni istituti scolastici napoletani dove in via sperimentale la musica fa già parte del piano curriculare anche laddove non è specificamente previsto a livello ministeriale come hanno raccontato Luciana Mazzone dell’Istituto Marino Santa Rosa di Ponticelli e Giorgia Fiore dell’Istituto Comprensivo ad indirizzo musicale “Giovanni Falcone” di Pianura.
Il ruolo della musica nella formazione del cittadino e le criticità dell’educazione musicale nel sistema scolastico italiano hanno accompagnato anche gli interventi di Elio Boncompagni, già direttore all’Opera Nazionale di Bruxelles, Marta Columbro, vicedirettore del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella, Paolo Isotta, professore emerito di Storia della Musica del Conservatorio San Pietro a Majella, Paologiovanni Maione, docente di Storia della Musica del Conservatorio San Pietro a Majella, Angelo Meriani, professore ordinario di Letteratura greca all’Università degli Studi di Salerno, e Pasquale Scialò, docente di Musicologia all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa.
Di grande suggestione l’intervento di François Delalande, direttore delle Ricerche musicali dell’INA di Parigi, che ha fatto ascoltare alcuni esempi di educazione al gusto e alla sensibilità musicale che in Francia inizia già dai bambini di tre anni.
Applausi scroscianti per l’esibizione musicale del Coro di voci bianche del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella diretto da Antonio Berardo con un estratto dalla favola “Il nano del bosco” di Massimiliano Sacchi.