Al noto giornalista Emilio Fede è stata confermata dalla Cassazione la condanna a suo carico per favoreggiamento della prostituzione e, in attesa dell’eventuale grazia del presidente della Repubblica, pensa a Napoli per “trascorrere” gli arresti domiciliari. La condanna prevede una reclusione di 4 anni e sette mesi.
Il luogo prediletto da Emilio Fede è Villa Lucia, residenza neoclassica in stile pompeiano, che nel Cinquecento ospitava i padri benedettini. Nel 1807 fu acquistata da Giuseppe Saliceti, Ministro di Giocchino Murat. La redidenza, la cui proprietà è divisa tra 3 uomini, è stata oggetto del desiderio di Silvio Berlusconi per diversi anni.
Per accedere alla Villa bisogna passare da un vialetto nei pressi della funicolare di Chiaia, in via Cimarosa. All’interno c’è un giardino immenso che è stato ritrovo di uomini di spicco della storia italiana: da Alberto Moravia a Benedetto Croce, passando per Giorgio Napolitano.
Il noto giornalista si sfoga in un’intervista: “Quando si tratterà, spero al più presto, di ottenere l’affidamento ai servizi sociali, chiederò di potermi occupare degli anziani ma anche di ragazzi con difficoltà che cercano un’alternativa alla strada e alla malavita. Voglio aiutare i giovani a trovare una strada diversa da quella prospettata dalla camorra. Immagino di potermi impegnare per la Sanità, un quartiere che con forza sta lottando per emergere da un destino che sembrava segnato. E anche io non smetterò di lottare“.