lunedì, Marzo 31, 2025
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La Flotta partenopea e lo scetticismo degli ufficiali

Mentre de Magistris annuncia l’arrivo della Flotta partenopea, gli ufficiali dubbiosi invocano il diritto.

La flotta partenopea

Il Sindaco di Napoli de Magistris ha annunciato l’iniziativa di una Flotta partenopea per dare sostegno – come la nave Mare Ionio sta facendo in queste ore – a quanti si impegnano per salvare i migranti in mare. “Dopo la polemica dei porti chiusi e porti aperti – dice de Magistris – è scattata una forma di solidarietà e abbiamo raccolto 150 mila euro di donazioni“. La Flotta partenopea dovrebbe nascere il 22 giugno e in mare dovrebbero esserci circa 400 imbarcazioni.

Parlando dell’iniziativa con cui la città si è mobilitata contro la chiusura dei porti alle navi delle ONG che trasportano migranti, de Magistris dice che la Flotta partenopea sarà “un modo per dimostrare che fra terra e mare c’è un percorso che unisce. Il mare non deve essere di sangue, odio, violenza, ma è una risorsa straordinaria. Napoli non riesce proprio ad essere respingente, questo vento del razzismo mi auguro che a Napoli non prenda mai“. De Magistris propone che, in chiave elettorale, “La Campania può essere un laboratorio, da qui e dal Sud un messaggio per la nuova Europa“.

I dubbi degli ufficiali

A circa un mese e mezzo dal prossimo Corteo per l’accoglienza e dal lancio della Flotta partenopea, l’iniziativa provoca irrimediabilmente lo scontro tra tifoserie. Ci si chiede chi ha l’autorità o meno di compiere missioni di salvataggio e ultimamente un ufficiale della Capitaneria di Porto ha rilasciato dichiarazioni a riguardo, rimanendo anonimo.

L’ufficiale – deridendo il numero di imbarcazioni annunciato dal Sindaco – spiega che persino la Capitaneria di Porto dispone di sole 25 unità. Continua sottolineando il fatto, già noto ai più, che ovviamente la Capitaneria “prende direttamente ordini dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti” e che un Sindaco non avrebbe la facoltà di organizzare salvataggi perché “non può scavalcare le autorità marittime, e nel caso venisse compiuta tale azione, andrebbe in contrasto con la convenzione internazionale SAR (“Search and rescue”), che indica come le uniche componenti deputate e idonee a gestire emergenze del genere siano le Capitanerie“.

Intanto, tra proposte – se pur onorevoli – piuttosto “divertenti”, nel mezzo di una diffusa e perpetua campagna elettorale e dello scontro tra tifoserie, abbiamo sulla coscienza sempre più morti, che siano nel Mediterraneo, nei lager libici o – per quelli che nemmeno ci arrivano – in mezzo ai deserti del continente nero.

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