Agguato a Napoli: dietro la terribile vicenda potrebbe esserci un movente economico. La piccola Noemi, versa ancora in grave condizioni.
Agguato a Napoli: dietro la terribile vicenda potrebbe esserci un movente economico. Venerdì scorso a piazza Nazionale, una sparatoria ha gravemente ferito un 32enne pregiudicato, S. N., secondo le ipotesi obiettivo dei sicari, ma anche Noemi, una bambina di 4 anni che ancora lotta tra la vita e la morte e la nonna della bimba.
Il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, ha convocato oggi, lunedì 6 maggio, una riunione operativa per fare il punto sulla situazione. Si sono riuniti i procuratori aggiunti, il questore di Napoli, i comandanti provinciali di Carabinieri e Finanza e i responsabili dei Reparti investigativi sia della Polizia che dei Carabinieri.
Le immagini dei sistemi di videosorveglianza riprendono il killer in tre momenti particolari: mentre corre verso la vittima designata, mentre viene colpita la bambina di 4 anni e mentre scappa via. In tutte e tre le fasi, appare evidente la sua incertezza, sia quando impugna la pistola, sia quando fa fuoco e quando si dà alla fuga. Questo potrebbe far pensare che il sicario sia inesperto e che potrebbe essere stato anche un movente economico e personale a indurlo a sparare almeno 6 volte contro S. N., 32 anni, ritenuto vicino al clan Rinaldi.
La vittima potrebbe aver contratto debiti che superano il milione di euro, per diverse operazioni finanziarie illecite. Un debito che supera il milione di euro. La Squadra Mobile della questura di Napoli coordinata dalla Dda partenopea, non può comunque escludere alcuna pista investigativa e in queste ore è a lavoro.
I proiettili esplosi sono quelli da guerra del tipo “full metal jacket”. Gli esperti della balistica stanno studiando i singoli bossoli per risalire alla calibro 9 che ha fatto fuoco e che ha colpito Noemi, di soli 4 anni e le ha perforato i polmoni e le ha provocato ferite profonde perché si è anche frammentato.