La “Mare Jonio” che ha salvato ieri dei migranti ed è sbarcata a Lampedusa è stata sequestrata e posta sotto indagine per presunte irregolarità, ma i porti italiani non sono chiusi.
I migranti salvati dalla “Mare Jonio”, di Mediterranea Saving Humans, sono sbarcati a Lampedusa ma l’imbarcazione dovrebbe essere sequestrata dalla Guardia di Finanza sarebbero state riscontrate alcune irregolarità e ci sarebbe, secondo quanto comunicato dal Viminale, l’accusa di:
«favoreggiamento dell’immigrazione clandestina».
I componenti dell’equipaggio sono stati iscritti nel registro degli indagati per favoreggiamento all’immigrazione clandestina. La Procura di Agrigento aprirà un fascicolo nelle prossime ore e valuterà se confermare o meno il sequestro della nave e anche, alla luce della ricostruzione delle modalità del salvataggio e della situazione politica e di sicurezza in Libia, se sia stato commesso reato.
Mediterranea Saving Humans, ha scritto su Twitter:
«Viminale annuncia sequestro? Curioso che lo faccia via stampa prima che a noi. Nessuna notifica. Nessuna irregolarità riscontrata. Sequestro è atto per tentare di fermarci. Ma importante per noi è che le persone siano salve. Unico crimine è far morire la gente in mare o in Libia».
La Mare Jonio, scortata da una motovedetta della Guardia di Finanza è partita in mattinata:
«per fare ingresso al porto di Lampedusa e completare le operazioni di salvataggio con lo sbarco dei naufraghi nel porto sicuro, come prevede la legge».
Ieri, 9 maggio, sono stati salvati due barconi: uno da una nave della Marina militare, la Cigala Fulgosi che ha soccorso 36 persone a largo delle acque internazionali, tra cui 2 donne e 8 bambini; l’altro, appunto, dalla nave ong italiana Mediterranea Saving Humans, che ha salvato 30 migranti al largo della Libia, tra cui una bimba di 1 anno e 3 donne, di cui una incinta. L’unità della Marina Militare con a bordo 36 migranti è arrivata in porto ad Augusta, in provincia di Siracusa, salvati a 75 km dalla Libia. La nave ha attraccato al pontile Nato, nel territorio di Melilli, e sono cominciate le procedure d’identificazione dei migranti.
Matteo Salvini non manca di gioire su Twitter:
«Ultimo viaggio per la nave dei centri sociali #MareJonio: bloccata e sequestrata. Ciao ciao».
Ma i porti italiani non sono chiusi come ha dimostrato il premier Giuseppe Conte che ieri sera ha dato l’ok per lo sbarco e per la Mare Jonio conferma oggi che:
«Ci siamo sentiti con Salvini e siamo d’accordo sul sequestro, la nave era stata già diffidata, ora si faranno le verifiche. C’è di mezzo l’autorità giudiziaria e non entro nel merito. I migranti a bordo verranno fatti scendere e messi in sicurezza, ci mancherebbe, mica li mettiamo nelle patrie galere, o li affoghiamo in mare…».
Mentre Luigi Di Maio, ha detto ai giornalisti che:
«Le decisioni che sono state prese come sempre sono di tutto il governo. La cosa positiva è che questa nave è stata sequestrata un’altra volta, spero che si arrenda e smetta di girare nel Mediterraneo, facendo una serie di azioni che evidentemente hanno qualcosa che non va».
Nicola Fratioianni de “La Sinistra”, ha affermato che:
«In un Paese normale chi salva una vita viene ringraziato. Nell’Italia di Salvini invece, viene messo sotto accusa. Dovremmo dire un grazie enorme a chi in queste ore, Marina militare e Mediterranea hanno salvato persone che senza il loro intervento sarebbero morte».
Aggiungendo che l’annuncio di un sequestro di Nave “Mare Jonio”:
«è grave e inaccettabile. Fermare chi salva le vite significa semplicemente aumentare il numero di chi muore in mare».
La Guardia di Finanza al momento:
«non ha riscontrato alcuna irregolarità sulla nave. Non esiste alcun decreto che ordini la chiusura dei porti. Il ministro degli Interni non ha facoltà di decidere in materia. Insomma siamo di fronte al trionfo dell’arbitrio e della prepotenza e mi chiedo fino a quando si permetterà a Salvini di spadroneggiare in questo modo senza averne alcun diritto».