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Erodiade, monologo della libidica ascesi

Nell’ambito del Napoli Teatro Festival, al Teatro Elicantropo, è andato in scena Erodiade, il monologo di Giovanni Testori ispirato alla Salomè di Oscar Wilde.

Bacerò la tua bocca, Iokanaan.

Riscritture

Carlo Cerciello, dopo i numerosi e positivi riscontri di critica e di pubblico, prosegue il suo percorso dedicato alla drammaturgia contemporanea affrontando la regia di Erodiade, il monologo di Giovanni Testori ispirato alla Salomè di Oscar Wilde, andato in scena al Teatro Elicantropo nell’ambito del Napoli Teatro Festival.

La leggenda racconta dei banchetti, dei festini e delle orgie che si svolgono nel palazzo di Erode, che vedono ospiti giudei, romani ed egizi. Fuori al palazzo, il profeta Iokanaan condanna la condotta dei monarchi di Giudea, proferisce parole di sdegno contro Erode ed Erodiade e urla le sue profezie sull’avvento del Messia. I soldati già parlano della bellezza della Luna e di quella di Salomè, tanto che uno di loro si uccide nel sentirla volere un bacio dal profeta Iokanaan. Anche Erode non può resisterle e quando Salomè balla per lui la danza dei sette veli, posando i piedi nudi nel sangue del soldato suicida, non può che offrirle di esaudire qualsiasi suo desiderio: lei reclama la testa di Iokanaan per baciarne le labbra. Del martirio gioiscono sia Erodiade, che ha visto il suo accusatore morire, sia Salomè, che ha soddisfatto il suo desiderio.

Di tutto ciò, nell’Erodiade firmata da Testori e Cerciello, non c’è traccia. È solo il personaggio di Imma Villa – che come sempre riesce a tenere la scena in solitaria, facendo letteralmente risuonare tutte le sfumature poetiche ed emozionali del testo – a rievocare una vicenda passata e dai contorni slabbrati, che sembra essere all’origine del suo insostenibile tormento interiore, che l’ha quasi condotta alla pazzia: la sua passione frustrata per Iokanaan, l’idea di far danzare la figlia Salomè per Erode e di farle esigere in cambio la testa del profeta, il pentimento e infine l’attesa di una risposta che le indichi la salvezza.

Testori, attraverso Erodiade, tenta di affrontare l’indicibile conflitto tra umanità e divinità, tra religiosità e religione, tra desiderio e peccato, nonché il conflitto tra rappresentabilità e irrappresentabilità stessa del teatro, tra forma drammatica e forma poetica. Erodiade è solo un pretesto, lo sa persino la stessa attrice che accetta di interpretarne il ruolo, nel disperato tentativo di ribellarsi all’ideologia del nulla impostale, come donna da Dio e come personaggio dalla logica dell’autore, ma ciò facendo, il suo destino non potrà che essere: l’ombra, l’umana bestemmia, l’inesistenza, la cenere, il niente.

Elettriche

In Wilde, alla fine è Salomè a morire schiacciata dal peso degli scudi di Erode. Ma chi vuole la testa di Iokanaan servita su un piatto per baciarla? Erodiade o Salomè? Negli angoli più bui delle “teste” di regina e principessa, dacché i contorni tra la madre e la figlia tradizionalmente si confondono – come fanno i loro desideri e come fa il complesso di Elettra (Erodiade vuole che Erode violenti sua figlia aprendole le gambe, Salomè vuole che Erode violenti la madre chiudendole le porte del palazzo) – il Super-io di entrambe le spinge verso l’ascesi, libidica più che mai, del profeta Iokanaan.

Ma Erodiade e Salomè non sono le uniche donne-leggenda ad accampare diritti su una testa mozzata: tra loro c’è anche Giuditta. È Klimt a raffigurarle forse tutte in quei due quadri famosi. Alla fine la donna è la stessa: lei, in tutti i sensi, ha “messo da parte” la testa, per essere, sì, dolente, ma davvero assetata e annegata di vita; una volta tanto e per tutte, smarrita per scelta.

Erodiade

DI GIOVANNI TESTORI
REGIA CARLO CERCIELLO
CON IMMA VILLA
SCENE ROBERTO CREA
COSTUMI DANIELA CIANCIO
MUSICHE ORIGINALI PAOLO COLETTA
DISEGNO LUCI CESARE ACCETTA
SOUND DESIGN EMIL COTTINOEROS DALLA BARBA
TRUCCO VINCENZO CUCCHIARA
AIUTO REGIA ANIELLO MALLARDO
ASSISTENTE SCENOGRAFO MICHELE GIGI
ASSISTENTE ALLA REGIA ELISA BUTTÀ
ASSISTENTI VOLONTARI GAETANO BALZANOMARINA BELLUCCI
DIRETTORE TECNICO ANDREA IACOPINO
ASSISTENTE TECNICO SIMONE DI MEGLIO
SCENOGRAFIA FRATELLI GIUSTINIANI
SARTORIA SORELLE SCIOTTI
ACCONCIATURE WERONIQUE ART
ACCESSORI PAOLO GAMBARDELLA
LA POESIA NEL TUO SANGUE DI GIOVANNI TESTORI È INTERPRETATA DA CARLO CERCIELLO
PRODUZIONE ELLEDIEFFETEATRO ELICANTROPO

prima assoluta

14 giugno 2019 ore 21.00
15 giugno 2019 ore 19.00
16 giugno 2019 ore 21.00
+ 2 prove aperte: 12 e 13 giugno ore 19.00 (costo  5)

durata 1 ora e 10 min
Napoli
Teatro Elicantropo

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