Sono in diecimila le tute blu che da ogni angolo del meridione si sono riunite a Napoli per difendere il lavoro sotto le sigle dei tre grandi sindacati, FIM-CISL, FIOM-CGIL e UILM. Operai della Whirlpool, dall’Ilva di Taranto, dall’ex-Alcoa della Sardegna. “Ridare dignità al lavoro” è lo slogan, mentre il coro è un simpatico rifacimento dell’inno del Napoli. “Abbiamo un sogno nel cuore, avere ancora un lavoro”.
Il corteo si è assemblato a Piazza Mancini, aperto dalle donne della Whirlpool ed è diretto a Piazza Matteotti, passando per Corso Umberto e Via Guglielmo Sanfelice. Una volta a Piazza Matteotti si terrà il comizio conclusivo del segretario della Fiom Francesca Re David. Ci sono stati momenti di tensione in Piazza Principe Umberto. Frattanto, è stato bloccato il corteo degli autonomi Cobas dagli agenti in tenuta anti sommossa. Il traffico a Piazza Garibaldi è totalmente bloccato.
“Oggi tutti i metalmeccanici scioperano per rimettere al centro del dibattito di questo paese il lavoro, il lavoro industriale. In questi anni di assenza totale di politiche industriali abbiamo perso moltissima della capacità produttiva installata. C’è la desertificazione, soprattutto al Sud. I salari sono bassi, c’é lavoro precario e aumentano le ingiustizie sociali. Se non si riparte dal lavoro, questo paese non ha un futuro” Queste le parole di Francesca Re David, leader della Fiom, a margine del corteo.
Anche il segretario generale della Uil, Carmine Barbagallo, ha raggiunto la testa del corteo in seguito alla sua partenza da Piazza Mancini. Lo sciopero generale dei metalmeccanici interessa tutto il paese, con manifestazioni anche a Milano e a Firenze. Dati i recenti avvenimenti con la Whirlpool a rischio chiusura, tuttavia, è a Napoli il fulcro della protesta.