Dalla provincia di Caserta, numerose segnalazioni riguardanti il colorito del mare di Castel Volturno e, in generale, del Litorale domizio sono giunte all’Arpac nello scorso fine settimana. Per questo motivo sono stati ripetuti lo scorso lunedì, fuori calendario, dei controlli supplementari per determinare la balneabilità delle acque: vengono compiuti attraverso il monitoraggio dei parametri microbiologici Escherichia coli ed Enterococchi intestinali, che sono indicatori della presenza di materiale fecale. Inoltre sono state eseguite ulteriori analisi sulla concentrazione di tensioattivi e fitoplancton. I prelievi sono finalizzati a scoprire se all’origine del fenomeno ci fossero scarichi di acque reflue urbane o una particolare abbondanza di microalghe.
Nella giornata di lunedì sono stati svolti anche i prelievi di routine dei vicini comuni di Mondragone e Cellole. I risultati sono stati resi pubblici nella giornata di ieri attraverso, come di consueto, il sito web dell’Agenzia e l’App sulla balneazione per smartphone. I prelievi di tutti e tre i comuni hanno dato esiti positivi alla balneabilità delle acque. Una volta rilasciati i risultati delle analisi successive è stato possibile comprendere che, mentre i tensioattivi sono quasi completamente assenti, c’è una particolare abbondanza di fitoplancton, una specie di microalghe non nociva all’uomo. È, quindi, quest’ultima la causa dell’inusuale colorazione del mare.
Il dirigente Arpac responsabile dell’Unità Operativa Mare, Lucio De Maio, spiega: “C’è probabilmente una concomitanza di fattori. Come è noto, maggio è stato particolarmente piovoso e caratterizzato in prevalenza da cielo coperto. Questo, da un lato, diminuendo il normale irraggiamento solare, ha inibito i processi di sviluppo del fitoplancton. Allo stesso tempo, però, le piogge hanno reso disponibili molti nutrienti nelle acque costiere, in seguito al notevole apporto di acque dolci dalla terraferma.” Poi aggiunge: “Quando, improvvisamente, circa dieci giorni fa la temperatura si è alzata con pieno irraggiamento solare, lo sviluppo del fitoplancton si è accelerato rapidamente, potendo contare su un’abbondanza di nutrienti determinata dalle precedenti piogge. Allo stesso tempo, i venti deboli hanno favorito il ristagno delle acque, promuovendo ulteriormente l’aggregazione di fitoplancton, talvolta misto purtroppo anche a rifiuti galleggianti. La settimana prossima ripeteremo questi controlli extra, per cercare conferma a questa ipotesi“.