Sono passati poco più di due giorni dalla visita di Conte a Napoli e già torna teso il clima tra il Governatore della Regione Campania Vincenzo de Luca e il Governo.
“Ieri il presidente del Consiglio ha detto “Vediamoci”. Vediamoci a Roma, dal Papa, dove diavolo vuoi tu, basta che la facciamo finita. Se a luglio non si pone fine al commissariamento, io denuncio Conte, Tria e il Ministero della Salute per abuso d’atto d’ufficio.”
Sono le parole dell’ex sindaco di Salerno che a gran voce chiede lo stop al commissariamento della sanità campana, minacciando il ricorso agli organi giudiziari poiché, secondo De Luca, “non c’è più alcun motivo oggettivo” che spieghi il permanere delle misure restrittive.
Il Presidente della Regione Campania, in visita al CTO, giustifica il continuo del commissariamento con un “blocco di interessi” proveniente dalle regioni del Nord:
“Mi pare che sia del tutto evidente che c’è un blocco di interessi territoriali che riguarda la Lombardia, l’Emilia, il Veneto, che riguarda gran parte della sanità nazionale che trova perfino conveniente l’equilibrio finanziario che è in atto nel nostro paese.”
In altre parole, De Luca afferma che “E’ in atto una truffa finanziaria ai danni della Regione”, incalzando: “Siamo arrivati al punto che la Campania tiene in piedi il sistema sanitario di alcune Regioni del Centro-Nord e questo non è possibile”
Argomentando tali affermazioni, De Luca sfoggia alcune cifre al personale sanitario del CTO:
“Queste Regioni hanno assunto dieci volte di più rispetto a noi. I dati che io fornisco sono incontestabili quando dico che nel riparto del fondo nazionale, la Campania viene penalizzata di 350 milioni di euro l’anno, quando dico che abbiamo nel riparto pro capite 200 euro in meno rispetto all’Emilia e 100 euro in meno rispetto alla Lombardia e Veneto. non parliamo di opinioni, parliamo di dati”.
