Il progetto di un mini satellite che farà missioni spaziali intorno alla Luna è di un giovane napoletano.
È Mattia Barbarossa il giovane genio napoletano che ha progettato un CubeSat, il minisatellite che farà missioni spaziali intorno alla Luna.
Mattia è un maturando del liceo scientifico Pasquale Villari, con mamma ragioniera e papà esperto di sicurezza informatica. Il giovane genio napoletano è completamente autodidatta e ha sviluppato il suo progetto nel retro del caffè letterario IntraMoenia, in piazza Bellini a Napoli.
Chi è Mattia Barbarossa
Mattia Barbarossa ha 18 anni, ma sin da quando era piccolo ha sviluppato una passione per lo spazio e per i fenomeni celesti. Ha tenuto il suo primo discorso a 13 anni all’osservatorio astronomico di Capodimonte. Nel 2017, insieme a due amici, ha vinto la Lab2Moon, competizione, indetta da uno dei vincitori del GLXP (Google Lunar X Prize) per selezionare un progetto da portare sulla Luna.
Insieme a due amici Francesco Renzulli e Ludovico Rainone, nello spazio dello Scugnizzo Liberato, Mattia ha iniziato esperimenti con mini missili stampati in 3D, con il sogno di poter collegare tutto il mondo alla velocità della luce (o quasi).
«L’esplorazione spaziale viene spesso pensata come una cosa che solo in pochissimi privilegiati sono in grado di affrontare. (…) Io ed un gruppo di ragazzi con l’amore per la missilistica abbiamo deciso di voler provare a cambiare un pò le cose. Abbiamo deciso di costruire un nostro programma di razzi sperimentali chiamato BarRen Rocketry Program, con l’idea di utilizzare materiali facilmente reperibili per testare le nostre idee in volo. Con questo programma speriamo non solo di poter essere d’aiuto nell’esplorazione spaziale, ma vogliamo anche coinvolgere molte più persone di tutte l’età nell’interesse per lo spazio, la scienza e la tecnologia», dice Mattia.
Mattia dal 4 febbraio è anche il fondatore e CEO di un’azienda aereospaziale, con cui sta progettando un satellite che ha vinto un concorso internazionale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Insomma il giovane genio napoletano sta seguendo le orme di Elon Musk, fondatore dell’agenzia aereospaziale statunitense Space X.
Il progetto aereospaziale del giovane genio napoletano premiato dall’ESA
Il progetto con il quale Mattia ha vinto il concorso indetto dall’ESA, per il quale ha già ottenuto finanziamenti da Management Innovation, è un mini satellite, un CubeSat da mandare nell’orbita stazionaria della Luna.
Il premio del concorso dell’ESA consiste in un anno con un ufficio personale all’Università dell’Alabama ad Huntsville, dove fu progettato il primo razzo che portò gli Stati Uniti sulla Luna. Insieme a Mattia, anche la ventenne Linda Raimondo, studentessa di Torino, ha vinto il concorso dell’ESA.
Il progetto del giovane genio napoletano è nato nel retro del caffè letterario IntraMoenia di piazza Bellini ed è cresciuto con l’aiuto di altri due studenti napoletani, Roberto Esposito (studente di Ingegneria aerospaziale) e Domenico Giaquinto (già laureato, ma sempre dello stesso settore).
L’idea di Mattia è tentare di creare un’idea il più possibile semplice, piccola ed economica, infatti il costo del satellite dovrebbe aggirarsi sui 50 mila euro e il prototipo ne sta costando 5 mila. L’obiettivo è lanciarlo verso la Luna nel 2021.
Il sogno ultimo del giovane genio napoletano è quello di costruire una minuscola sonda capace di un volo interstellare fino a Proxima Centauri, la stella a noi più vicina.
Sogna qualcosa di molto piccolo che segni un passo grande nella storia dello Spazio e forse forse è proprio ciò che lui è destinato a diventare: un piccolo e giovane ragazzo napoletano che segnerà la grande storia dello Spazio.
