C’è grande attesa nell’aria per la seconda fase operativa del reddito di cittadinanza, vale a dire quella comprendente la sottoscrizione del Patto per il Lavoro che avrà il fine di trovare delle posizioni per i precettori del reddito di cittadinanza.
Ma tra il dire e il fare la distanza non è affatto breve, e lo dimostra la situazione in cui versano i 48 centri per l’impiego della Regione campania, in bilico tra la mancanza di disposizioni chiare sulle loro competenze e l’assenza delle lista di precettori del reddito suddivisi per centro.
La situazione non è quindi per niente simile a come era stata immaginata. Siamo ben lontani dal tanto agognato modello tedesco poiché gli stessi centri per l’impiego non hanno avuto il tempo e neanche le risorse per aggiornarsi e affrontare la canalizzazione delle domande, reindirizzate in massa in centri ormai troppo obsoleti per fronteggiarle.
Ancora in atto inoltre le procedure per reclutare i Navigator, i quali, superato il concorso tenutosi solo pochi giorni fa, dovranno affrontare un periodo di formazione presso l’Anpal prima di traghettare i precettori del reddito di cittadinanza verso l’ambito lavoro.
Ma le problematiche non finiscono certo qui: Una vastissima percentuale di precettori del reddito in campania, intorno al 75%, non avrebbero i requisiti per affrontare un percorso di inserimento al lavoro, quindi dovrebbero essere canalizzati verso percorsi di inclusione sociale, propedeutici all’ottenimento dell’abilitazione al lavoro… ma purtroppo, parliamo pur sempre di teoria..