Il bando del San Carlo che sta facendo discutere il web cerca candidati fisicamente idonei ed esenti da difetti o imperfezioni che possano limitare il pieno ed incondizionato espletamento, in sede e fuori sede, delle mansioni assegnate.
Il bando San Carlo
Che il Teatro San Carlo abbia da sempre mirato all’eccellenza non è una novità. Conosciuto come il Teatro di opera lirica più antico del mondo, nei secoli ha accolto tra i suoi tendaggi rossi artisti di fama internazionale e personaggi di indiscutibile calibro. Oggi, però, ci si chiede se “mirare all’eccellenza” significhi discriminare personale con “difetti e imperfezioni fisiche”.
Perché questo è ciò che sembra evincersi dal bando del San Carlo per l’assunzione di addetti stampa. Tra i requisiti di ammissione alla partecipazione al concorso, infatti, insieme all’aver compiuto diciotto anni, a non aver riportato condanne penali ed essere cittadini italiani o regolarmente soggiornanti in Italia, si richiede di “essere fisicamente idonei ed esenti da difetti o imperfezioni che possano limitare il pieno ed incondizionato espletamento, in sede e fuori sede, delle mansioni previste dai Contratti Collettivi di Lavoro per i dipendenti dalle Fondazioni lirico-sinfoniche, nonché il relativo rendimento professionale.”
Che cosa significa esattamente? Si potrebbe argomentare che spesso in bandi di concorsi di pubblica amministrazione è richiesto essere di “sana e robusta costituzione”, così come a un’assistente di volo, o a un carabiniere è richiesto di avere una certa statura o un determinato portamento. Ed infatti, nello stesso bando del San Carlo, ma del 2015, si richiedeva un certificato di idoneità fisica rilasciato dall’ASL. In quello di oggi, invece, l’utilizzo di termini come “difetti o imperfezioni” sembra ampliare maggiormente il campo di inidoneità. E sottolinea, soprattutto, che quanto può essere un infortunio, o anche la conseguenza di uno sfortunato evento, sia additato immediatamente come “imperfezione”, laddove si dovrebbe valutare la capacità dell’esaminato di ovviare al suo “difetto”. E ancora, dal momento che non sono spiegati specifici criteri di valutazione, come si giudica un’imperfezione fisica invalidante per l’espletamento delle mansioni previste? (sic) Nel 2015, era l’ASL a giudicarlo, adesso, è a discrezione della commissione valutatrice.
È soprattutto su questi punti che il San Carlo dovrà fare chiarezza.
La lettera di protesa dal Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania
La questione è stata sollevata dal Sindacato unitario dei giornalisti della Campania Silvestri che ha scritto una lettera a Rosanna Purchia, sovrintendente del San Carlo:
Esenti da difetti o imperfezioni? Ma siamo all’eugenetica? Al San Carlo cercano un giornalista di razza ariana o dalle fattezze di Roberto Bolle? Che fine ha fatto la Costituzione che vieta le discriminazioni perché “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, senza distinzione di condizioni personali”?». «Per la gravità di questa discriminazione – conclude Silvestri – ho provveduto a informare il sindaco Luigi de Magistris, nella sua qualità di presidente del teatro, nonché le autorità competenti. E siamo pronti ad impugnare il bando».