Napoli affascina ed incanta anche LonelyPlanet, che le dedica un articolo e la considera la città più cool d’Italia.
“Con il suo forte spirito di comunità, la sua poco igienica cultura di strada e l’architettura fatiscente, Napoli, grintosa città del meridione italiano, attira chi vuole vedere il lato naturale e selvaggio dell’Italia” – così inizia l’articolo scritto Sophia Seymour, giornalista britannica trapiantata a Napoli, e pubblicato da LonelyPlanet, la casa editrice australiana, specializzata in guide turistiche e libri di viaggi, famosa in tutto il mondo. “Una città selvaggia, molto dinamica, un luogo d’arte, dal panorama commovente e dall’eleganza inimitabile” – questa, la descrizione di Napoli da parte della stessa guida in una precedente presentazione.
Il volto di Napoli
L’approccio della giornalista britannica è piuttosto street & urban, verrebbe da dire, ma proprio per questo trasuda autenticità e racconta Napoli con gli occhi di chi Napoli la vive nella sua quotidianità. Elegante e dinamica, ma anche selvaggia e decadente. Un sguardo poco turistico; piuttosto affascinato dalle peculiarità del capoluogo partenopeo.
L’articolo ricorda che “nel XX secolo, icone culturali di avanguardia come Hemingway, Pablo Neruda e Andy Warhol sono stati sedotti da Napoli. Oggi giovani artisti che dettano la moda sono trascinati qui, alcuni di loro persuasi dai ritratti, pieni di vita e senza compromessi, della città come ne “L’Amica Geniale” di Elena Ferrante e in “Gomorra” di Roberto Saviano”.
In fin dei conti, Napoli è la sintesi di elementi in opposizione, è l’ossimoro che unisce la grande bellezza e la decadenza insieme. Più volte viene chiamata ‘la città delle contraddizioni’, dove splendore e distruzione si fondono in quello che, forse, Schopenhauer avrebbe chiamato sublime.
Non a caso, anche Laura Rysman, giornalista del New York Times, ha recentemente pubblicato il suo contributo (una sorta di diario di bordo dove suggerisce cosa fare in 36 ore passate a Napoli), nel quale definisce Napoli come una “città dalla bellezza gloriosa ma lacerata”. “Un improbabile capolavoro” – secondo LonelyPlanet.
Napoli da vivere ed esplorare
Grazie ai suoi caratteri unici, per LonelyPlanet, Napoli è la “città più cool d’Italia, il posto dove trovarsi proprio ora”, come afferma Sophia Seymour. Nel suo articolo, quindi, passa in rassegna proprio alcuni dei luoghi più cool, in una celebrazione della creatività della napoletanità, che coinvolge l’arte, l’architettura, la musica, l’abbigliamento, le strutture ricettive.
Vita notturna & street art
L’elogio della vita (notturna) made in Naples si traduce in una carrellata di informazioni: si passa dall’aperitivo alla musica live, all’attività incessante dei locali nei Quartieri Spagnoli. Seymour parla dei bar artistici in Piazza Bellini, ma anche del Caffè dell’Epoca, famoso per lo Spritz a 2 euro. Immancabili, i famosi baretti di Chiaia.
Si prosegue con un approfondimento sulla street art, anche quella di periferia, fatta di graffiti, manifesti di protesta e “scarabocchi“: arte che Seymour decanta sottolineando anche che “il sindaco di Napoli ha persino promesso il suo supporto, scrivendo sulla sua pagina Facebook che la street art calza a pennello con ‘l’impulso rivoluzionario, politico e sociale, della città’”. La giornalista continua, poi, evidenziando che “si può notare un Banksy – l’unico in Italia – a Piazza dei Gerolomini nel centro storico: il disegno di una Madonna stampato sul muro con toni grigio-blu, con una pistola sulla testa al posto dell’aureola”.
Vintage & BnB
Dall’arte si arriva al vintage. Napoli è uno dei luoghi più affascinanti da questo punto di vista, poiché è costellata di boutique e botteghe che ripropongono oggetti in uno stile che appartiene al passato. “Il registra Pier Paolo Pasolini ammirava la capacità di Napoli di evitare di soccombere al consumismo di massa e ancora oggi prospera una pletora di piccole boutique indipendenti” – così Seymour mette l’accento su alcuni tra i tratti distintivi del capoluogo. In particolare, cita i caratteristici negozietti in via Mezzocannone, tra la Federico II e L’Orientale. Non sfugge alla giornalista nemmeno un commento sul famoso “Ospedale delle Bambole”.
Infine, sono gli scenografici BnB, particolarmente apprezzati per il calore che emanano, a chiudere in bellezza questa rassegna. Da Casa del Monacone e Casa D’Anna, si arriva a La Paranza, progetto nato allo scopo di impegnare e impiegare i giovani di un quartiere notoriamente difficile come La Sanità.
L’immutabile unicità di Napoli
Un fascino, quello che Napoli inevitabilmente esercita su chi ha il coraggio di scoprirla in pieno, che ricorda molto la grandezza del Grand Tour – quello che i romantici consideravano come un punto centrale della propria formazione culturale. Così, ci sembra proprio che mai parole furono più appropriate di quelle di Goethe che, nel descrivere le sue sensazioni rispetto alla città, affermò
“A Napoli ognuno vive in una inebriata dimenticanza di sé. Accade lo stesso anche per me. Mi riconosco appena e mi sembra di essere del tutto un altro uomo. Ieri pensavo: “O eri folle prima, o lo sei adesso”.