venerdì, Novembre 22, 2024
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Assenteismo Ospedali, Regione propone i lettori di impronte

Sono ancora freschi gli avvisi di garanzia a 62 dei dipendenti del Cardarelli, accusati di assenteismo a causa di una serie di comportamenti scandalosi nel corso del 2017.

Per impedire che ci siano casi analoghi a quello dell’Ospedale napoletano, Stefano Graziano, presidente della Commissione Sanità della Regione Campania, ha discusso sul progetto di introdurre i lettori di impronte digitali agli ingressi degli ospedali.

Negli ospedali napoletani potrebbero essere sostituiti fra non molto i marcatempo classici con apparecchi con lettore ottico di impronte digitali. La soluzione, già adottata tempo fa al Cardarelli, era stata proposta e discussa anche negli scorsi anni, incontrando però le dure opposizioni dei sindacati, che le ritenevano un controllo troppo stretto sui dipendenti. Oggigiorno la questione ritorna oggetto di dibattito in seguito all’inchiesta che si è abbattuta sul Cardarelli, per indagini relative a quando erano ancora in uso i vecchi cartellini: 62 indagati per assenteismo, tra dipendenti amministrativi e personale sanitario che lasciavano scoperti interi reparti.

Stiamo provando ad introdurre le impronte digitali per gli ingressi, per non vedere più casi come quelli del Cardarelli dobbiamo premiare chi lavora e mandare a casa chi fa il furbo. La Campania ha la sanità commissariata per ragioni di deficit e da 5 anni abbiamo un pareggio di bilancio. C’era un problema di capacità di fare prevenzione, siamo risaliti in tutti gli standard. Ci sono 14mila persone in meno nella sanità, il blocco del turn over e quota cento portano a meno servizi. Al San Giovanni Bosco, dove è stata buttata fuori la camorra dall’ospedale, bisogna continuare a tenere gli occhi aperti“. Sono le parole di Stefano Graziano, in diretta durante la trasmissione Barba & Capelli di Radio Crc.

A dire di Graziano si dovrebbe pensare anche a nuovi e migliori sistemi di controllo, come la videosorveglianza all’interno delle ambulanze, come deterrente per le aggressioni di cui sono spesso vittime medici e infermieri durante gli interventi, e “bisogna dividere i presidi dal 118 e rafforzare l’organico delle forze dell’ordine, in particolare al Pronto Soccorso“.

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