Dalla Spagna, passando per il Portogallo, Joan Mirò arriva a Napoli. E con ben 80 opere, che saranno in mostra al Pan dal 25 settembre 2019 al 23 febbraio 2020 con l’esposizione “Joan Mirò. Il linguaggio dei segni”.
La mostra di Mirò a Napoli
Ancora una volta, le sale del PAN si arricchiscono di opere straordinarie. Si tratta dell’evento culturale più importante della stagione autunnale, e non solo per il calibro dell’artista. Nel 2014, infatti, la collezione, allora del Banco Português de Negoció, rischiava di essere messa all’asta per un valore potenziale di 85-130 milioni, per recuperare l’istituto bancario dalla bancarotta. Ma dopo numerose proteste, il popolo portoghese riuscì a salvare la collezione dalla vendita all’asta, preservando così il patrimonio inestimabile dell’artista spagnolo. Solo nel 2017, le opere sono state presentata al Museo di Prevalles a Porto, in un’esposizione che ha ottenuto oltre 300.000 visitatori.
Ora, la mostra giunge a Napoli, e ci racconta l’evoluzione artistica di colui che è stato definito da Andrè Breton “il più surrealista dei surrealisti”. In circa 80 opere, tra quadri, disegni, sculture, arazzi, sarà possibile compiere un viaggio che è durato più di 50 anni, dal 1927 al 1986, e che mostra lo straordinario genio di Mirò, tanto nelle prime opere dadaiste, quanto in quelle surrealiste più mature.
A cura di Robert Lubar Messeri, professore di Storia dell’arte all’Institute of Fine Arts della New York University, e sotto la guida di Francesca Villanti, direttore scientifico Cor, la mostra sarà inaugurata il 24 settembre dal Ministro della Cultura Graça Fonseca e dal sindaco Luigi De Magistris.