Di Nicola Avolio – Utilizzava reperti archeologici come pezzi d’arredamento del giardino e del salotto della propria abitazione. L’uomo è stato denunciato.
Undici reperti archeologici, databili tra il V e l’XIX secolo, sono stati ritrovati in un’abitazione privata di Napoli. Si tratta di diversi elementi architettonici, tra cui parti di lesene, coppe intarsiate, colonne e figure mitologiche, scodelle, anfore di ceramica e una statuetta votiva, utilizzate però come oggetti di arredamento in un salotto e in un giardino privati.
I reperti, tutti manufatti tutelati dal “Codice dei Beni Culturali”, sono stati ritrovati e sequestrati dai finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, e il responsabile è stato denunciato alla Procura per ricettazion, in relazione agli articoli 175 e 176 del codice dei beni culturali, i quali puniscono chi, omettendo di denunciarne il possesso, detiene, senza alcun titolo, beni di interesse storico-archeologico di proprietà dello Stato.. La Soprintendenza Archeologia delle Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli sottoporrà gli oggetti ad una più attenta e precisa perizia tecnica e, successivamente, ad un lavoro di restauro, per poterli poi esporre al pubblico.