venerdì, Novembre 22, 2024
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Casina Vanvitelliana: ponte instabile, al via la manutenzione

Il ponte della Casina Vanvitelliana ha evidente bisogno di manutenzione. Dopo segnalazioni e relazioni sulla sua precaria stabilità, iniziano i lavori di messa in sicurezza.

Sappiamo bene che il ponte della Casina Vanvitelliana ha bisogno di interventi urgenti. Lo sanno tutti, da anni” – così il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, sul problema che affligge da tempo il gioiello architettonico del Parco del Fusaro. Infatti, il ponte in legno che collega la Casina alla terraferma preoccupa da tempo per le condizioni in cui versa. Pericolosi scricchiolii e visibili avvallamenti della struttura del ponte sono stati, difatti, segnalati, richiamando l’attenzione sulla mancata manutenzione ordinaria e, soprattutto, mettendo in evidenza i diversi interventi di messa in sicurezza di cui la struttura necessita. Recente la denuncia dell’attivista Nestore Antonio Sabatano su Il Mattino, il quale sottolinea gli evidenti segni di usura del ponte, notando, in particolare, “un avvallamento nella sua parte centrale, dove alcune traversine risultano in parte scomposte“, e  fa appello alle istituzioni, affinché provvedano a ripristinarne la stabilità.

Non tarda l’intervento del sindaco di Bacoli, il quale ha annunciato imminenti provvedimenti, poiché, come asserisce lo stesso Della Ragione, non sarebbe stato ammissibile lavarsene le mani e declinare ogni responsabilità, in quanto “il Casino Borbonico del Fusaro non è soltanto uno dei simboli della nostra città. Ma di Napoli, della Regione Campania. Una delle gemme del patrimonio culturale italiano. Quindi, ci siamo attivati. Subito. In silenzio.”

Gli interventi di manutenzione

Il sindaco di Bacoli fa sapere anche che i primi passi sono stati mossi già poco dopo il suo insediamento, in seguito alla relazione di un architetto specializzato. A partire dalla fine di giugno, infatti, gli accessi alla Casina e, quindi, al ponte sono stati limitati e tenuti sotto controllo. Inoltre, dalle sue parole si evince che una ditta specializzata in conservazione di ponti lignei è stata incaricata del consolidamento del ponte, e dovrebbe essere già sul posto per iniziare i lavori più urgenti.

Tuttavia, si sa che la manutenzione richiede impegno e che non può essere riservata esclusivamente agli interventi più urgenti. A questo proposito, il sindaco ha aggiunto che “è stato già preparato un progetto più articolato per il rifacimento complessivo, che condivideremo con la Soprintendenza e sarà oggetto di finanziamenti pubblici.”

Ritorno al futuro?

Come si sa, il ponte che collega la Casina Vanvitelliana alla terraferma è un’invenzione relativamente recente, probabilmente nata dal bisogno di rendere il capolavoro architettonico vanvitelliano più facilmente raggiungibile in epoca contemporanea. Sì, perché il ponte in legno che precede la struttura è stato realizzato soltanto all’inizio del novecento. Al tempo dei Borbone, invece, la Casina era completamente separata dalla riva del Fusaro e vi si poteva accedere soltanto in barca.

Per salvaguardarne l’antico splendore (e la sicurezza), sembrerebbe che nel futuro della Casina Vanvitelliana ci sia un probabile ‘ritorno al passato’. L’ipotesi era stata già suggerita dall’associazione FreeBacoli nel 2014, ma viene oggi avallata anche dal sindaco, il quale ha dichiarato:

Da settimane, stiamo studiando una procedura ad evidenza pubblica per poter permettere l’accesso alla Casina ottocentesca proprio come era in origine: via lago, con barchette. Un’opportunità per creare nuova occupazione. Perché è vero che Bacoli è in dissesto; è vero che il paese cade a pezzi, che i problemi sono tanti; ed è vero che la burocrazia ha tempi biblici. Ma questo non ci autorizza a restare fermi a guardare. Per questo, in silenzio, senza tralasciare nulla, difendiamo i nostri tesori. Li valorizziamo. Li restituiamo alla comunità. Un passo alla volta”.

 

Caccia Sul Fusaro – P. Hackert

L’idea, dunque, sarebbe quella di ritornare al vecchio progetto, eliminando il ponte di legno e permettendo l’accesso alla tenuta di caccia esclusivamente attraverso un suggestivo percorso in barca.

La Casina Vanvitelliana

Deciso a valorizzare il lago Fusaro e l’intera area, nel 1764 Ferdinando IV di Borbone vi introdusse la coltivazione delle ostriche. In seguito, il Re volle far costruire una tenuta per la caccia e per la pesca sul preesistente isolotto. Gioiello architettonico immerso nella bellezza dell’area del Fusaro, la Casina Vanvitelliana fu realizzata da Carlo Vanvitelli, figlio di Luigi, nel 1782.

Affascinante per struttura architettonica e decoro degli interni, la Casina ha ospitato nel tempo illustri personaggi, tra i quali Francesco II imperatore d’Austria e lo zar Nicola I, ma anche Vittorio Emanuele III e il presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Nella lista non mancano artisti come Rossini, Anton Sminck van Pitloo, creatore della Scuola di Posillipo (sulla quale è in corso una mostra a Napoli), e Jacob Philipp Hackert, del quale la Casina conservava 4 giganteschi quadri raffiguranti le quattro stagioni, realizzati su tele di seta proveniente dai setifici di San Leucio. I quadri, dei quali oggi esistono quattro riproduzioni, raffigurano lo stesso paesaggio, immortalato ogni volta in una stagione diversa. Le opere sono state conservate lì almeno fino ai moti rivoluzionari del 1799, quando la Casina fu saccheggiata.

Qui la storia e le altre informazioni sulla Casina Vanvitelliana.

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