Il curioso caso dei 200 obesi al San Giovanni Bosco: tutti operati d’urgenza, in regime di intramoenia. Aperta un’inchiesta per truffa e falso.
Dopo formiche, vandali e presunte infiltrazioni mafiose, un’altra vicenda investe il San Giovanni Bosco, Asl Napoli 1, scatenando l’ennesima polemica sulla questione “sanità pubblica”.
Questa volta ad essere al centro dell’attenzione sono i pazienti obesi. Duecento, per l’esattezza. Tutti, nel giro di pochi mesi, si sono rivolti allo stesso specialista, che opera al Vasto, spinti da patologie simili attribuibili all’obesità e con la necessità di intervenire rapidamente. La lista dei pazienti è incredibilmente lunga; eppure tutti, una volta ricoverati a tempo record all’ospedale della Doganella, sono stati operati d’urgenza, saltando il normale passaggio al CUP richiesto dalla procedura ordinaria. Tutti, poi, in cura con lo stesso specialista e trattati in regime di intramoenia. Insomma, interventi in regime privato, erogati in strutture statali nell’ambito della sanità pubblica, in un rapporto pubblico-privato che sembra essere non sempre cristallino.
Le indagini
Sono bastati questi dettagli a far sorgere qualche dubbio sulla regolarità delle operazioni, il che ha spinto gli investigatori a vederci chiaro. Come mai così tanti pazienti con il problema dell’obesità si sono rivolti allo stesso ospedale e hanno potuto aggirare la normale procedura?
Qualche mese fa, in seguito ad un blitz a casa di un medico napoletano residente a Chiaia, la polizia giudiziaria ha acquisito nuovi documenti, tra cui cartelle cliniche rinvenute a casa del professionista, che non sarebbero neanche dovute uscire dall’ospedale.
Nell’ambito dell’inchiesta sui duecento presunti obesi, per cercare di ricostruire tutti i passaggi che riguardano richieste, ricoveri, interventi e (lunghe) attese in ospedale, è stata interrogata la caposala, mentre nelle ultime settimane, gli inquirenti hanno ascoltato anche le testimonianze di alcuni ex-pazienti, operati per il problema obesità. Aperta un’inchiesta per truffa e falso, adesso si indaga sulle cartelle cliniche per appurare numero e natura degli interventi effettuati e la correlazione di questi con i livelli di obesità dei pazienti. Nei prossimi giorni saranno ascoltati anche i vertici del San Giovanni Bosco, mentre il professionista coinvolto si preparerà a chiarire la sua posizione.
Ombra sul San Giovanni Bosco
Una situazione non rosea per il San Giovanni Bosco, la cui reputazione rischia di essere duramente colpita dai recenti fatti di cronaca. Le ultime investigazioni su presunte infiltrazioni camorristiche, emerse in seguito alle indagini che hanno portato anche al maxi blitz contro la cosiddetta “alleanza di Secondigliano” ne sono una prova. Ma tornando indietro, la storia recente dell’ospedale della Doganella annovera casi di possibili sabotaggi, per non parlare dell’invasione di formiche del gennaio scorso, ultimo di una lista di episodi.