Fiat Chrysler Automobiles, grazie al ceo Mike Manley, mette a disposizione circa un miliardo per lo stabilimento di Pomigliano D’Arco. È proprio qui, infatti che comincerà la produzione del suv Alfa Tonale e della Panda ibrida.
Un respiro di sollievo per i lavoratori campani che vedranno partire la produzione della versione ibrida della Panda già dal 2020. Quella del suv, invece, partirà nel 2021.
Nel frattempo, annunciati altri 12 mesi di cassa integrazione straordinaria per permettere allo stabilimento di installare tutti i robot necessari per la fabbricazione delle due automobili.
Il gigante Fiat – ormai italo-americano – punta, quindi, a rilanciare la sua produzione italiana, partendo proprio dallo stabilimento di Pomigliano.
Secondo il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli “il lancio di un nuovo modello di Fca in un contesto di forte contrazione industriale nel nostro Paese è un segnale importante di controtendenza soprattutto nel settore automotive”.
Il settore delle automobili in Italia nel 2018 ha contato ben 93 miliardi di euro.
Si tratta del 5,6% del Pil, con 5.700 imprese e 250 mila occupati, il 7% dell’intera forza lavoro dell’industria manifatturiera italiana.
Nonostante ciò, ultimamente l’intero settore sembra in affanno, un affanno che non colpisce solo il nostro Paese, ma che è presente in scala mondiale.
A questo proposito, Bentivogli aggiunge che “la partenza degli investimenti a Pomigliano […] è il segnale inequivocabile che il piano industriale va avanti, anche a dispetto del fatto che il settore automotive stia attraversando un ciclo negativo”.
E conclude “adesso è fondamentale dare gambe anche agli altri investimenti previsti dal piano industriale presentato a Balocco e poi a Mirafiori”.
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