L’ispettore superiore Ermanno Passaretti, originario di Caserta, si è tolto la vita.
Il suicidio dell’ispettore di polizia è avvenuto il giorno dei suoi 60 anni. L’ispettore Passaretti ha compiuto il folle gesto con la sua stessa pistola. Si è sparato un colpo al petto nella sua automobile, proprio davanti il luogo presso cui prestava servizio, la caserma Maurizio Giglio di Via Guido Reni, a Roma, sede del reparto volanti.
La moglie, la figlia e i colleghi sono rimasti sotto shock per il suicidio dell’ispettore di polizia Passaretti, che in vita aveva portato a termine molte difficili operazioni.
Ermanno Passaretti, prima di suicidarsi, non ha scritto nessun biglietto d’addio, lasciando quindi ancor più increduli parenti e amici.
Secondo alcune indiscrezioni, l’ispettore di polizia non riusciva ad accettare la pensione ormai prossima e ha quindi compiuto l’atto estremo. Con o senza una spiegazione però, un gesto simile è sempre difficile da accettare.
Tragedie simili purtroppo sono già avvenute. In particolare quest’anno ci sono stati molti suicidi nell’ambito del corpo di polizia.
Sul fatto è intervenuto anche il sindacato SAP – Segreteria Regionale Lazio. Il SAP Lazio si stringe nel dolore insieme alla famiglia dell’ispettore superiore Passaretti e aggiunge:
«Il tragico gesto – le cui motivazioni sono ancora ignote – segue quello di tanti, troppi appartenenti ai vari corpi di polizia dello Stato, al punto che presso il Viminale è stato istituito uno specifico osservatorio. Noi lavoreremo affinché queste morti cessino, perché la vita di un professionista della sicurezza è sacra, donne e uomini che hanno sacrificato affetti e svaghi, per dedicarsi alla sicurezza dei cittadini, meritano il giusto rispetto!».
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