venerdì, Novembre 22, 2024
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Nuovo Teatro Sanità, presentata la nuova stagione

Il Nuovo Teatro Sanità presenta Millennials, la nuova stagione teatrale tra tradizione e innovazione incentrata sui giovani, sui loro sogni e le loro inquietudini.

Si apre la stagione del Nuovo Teatro Sanità. L’opificio del quartiere Stella presenta un programma tra tradizione e innovazione. Generazioni e culture diverse si incontreranno nell’abbraccio del teatro. Millennials è il titolo della nuova stagione. Esso descrive l’arco generazionale della maggior parte dei giovani presenti nel collettivo artistico ntS’. Proietta anche un messaggio critico sul teatro contemporaneo, che spesso non fa emergere i giovani. Per sostenere i giovani, il Nuovo Teatro Sanità svolge l’unico laboratorio di drammaturgia riconosciuto dal MiBAC. Il percorso formativo è condotto da Mario Gelardi e da docenti italiani, come Manlio Santanelli e Tino Caspanello, e internazionali, come Philipp Löhle e Josep Maria Miró.

«La formazione dei giovani artisti – spiega il direttore artistico Mario Gelardi – è stata sempre uno degli obiettivi fondamentali del Nuovo Teatro Sanità. Il teatro nasce con l’intento di creare una collaborazione osmotica tra giovani professionisti e giovani del quartiere. Molti dei nostri giovani hanno proseguito gli studi in accademie importanti. La possibilità di misurarsi costantemente col palcoscenico ha reso il loro percorso più veloce. Quello che abbiamo cercato di fare è stato creare occasioni per un confronto costante con l’esterno. Prima fuori dal quartiere, poi con il resto d’Italia e da qualche anno lavoriamo anche su un orizzonte internazionale».

Ad ispirare il titolo della settima stagione è stato soprattutto il progetto Post Millennials Theatre. Promosso da ntS’ in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno. Si partirà da una ricerca sulla generazione dei post-millennials. Al centro di questo lavoro le loro inquietudini, i loro sogni e il loro rapporto con la tecnologia. I risultati scientifici diventeranno materiale per la realizzazione di uno spettacolo (29, 30 e 31 maggio).

PROGRAMMA

La stagione 2019-2020 vedrà in scena gli spettacoli del progetto BETSUD-Beyondthesud. Il Nuovo Teatro Sanità collaborerà con realtà teatrali del sud Italia e con i partner internazionali Panorama Sur (Buenos Aires), Centro Cultural San Martin (Buenos Aires), Complexo Duplo e Complexo Sul (Rio de Janeiro). Ci saranno due debutti. Una storia d’impossibilità del napoletano Fabio Pisano, per la regia dell’argentina Agostina Luz Lopez (4 ottobre). E la Nave va del drammaturgo brasiliano Diogo Liberano, per la regia del catanese Carmelo Alù (5 ottobre).

All’interno della rassegna Dramma Lab, alcuni allievi dello scorso anno avranno la possibilità di mettere in scena le loro creazioni. Il format Tur de vasc, ideato e diretto da Carlo Geltrude, riprenderà in un’originale versione dedicata ad Anton Čechov (28 e 29 settembre). Poi Mine – Conferenza stanca sul melodramma amoroso di e con Michele Brasilio e Marina Cioppa (29 febbraio e 1 marzo). Si prosegue con Senza sangue, scritto e diretto da Diego Maht (7 e 8 marzo). Ultimo testo in scena sarà La vacca di Elvira Buonocore, diretto da Gennaro Maresca (27, 28 e 29 marzo).

Parallelamente a questi progetti, la settima stagione si propone come osservatorio sulla produzione teatrale indipendente nazionale. Al rapporto intergenerazionale è dedicato anche Tebas Land dell’uruguaiano Sergio Blanco, diretto da Angelo Savelli. L’opera vede a confronto un giovane parricida e il drammaturgo che vorrebbe portare in scena la storia del ragazzo (1, 2 e 3 novembre). Mario Gelardi metterà in scena per la prima volta Quattro uomini chiusi in una stanza, in cui quattro poliziotti si accordano per restituire in tribunale una verità unica e credibile. Sullo sfondo le storie di Carlo Giuliani, Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi (17, 18, 19 e 20 ottobre). E ancora, La rosa del mio giardino di Claudio Finelli racconta la vicenda della relazione che legò Salvador Dalì a Federico García Lorca (15, 16, 17 maggio).

Il Nuovo Teatro Sanità prosegue nel suo ruolo di osservatorio sulle produzioni under 35. Nel cartellone il lavoro di Emanuele Aldrovandi, La donna più grassa del mondo, che riflette su un modo alternativo per raggiungere la felicità che non condanni all’autodistruzione (1 e 2 febbraio). Si dà spazio anche a due produzioni del gruppo Le scimmie, nato dal lavoro indipendente degli under 30 della compagnia ntS’. Sound sbagliato, scritto e diretto da Alessandro Palladino, finalista al Premio Scenario (22, 23 e 24 novembre). La testa sott’acqua dell’autrice catalana Helena Tornero, diretto da Riccardo Ciccarelli (20, 21 e 22 dicembre). Spazio anche al gruppo #GiovaniO’Nest che propongono, dopo il debutto di Teduccio on the road, il progetto di teatro in auto Sanità on the road (21 e 22 marzo).

Nel cartellone teatrale 2019-20 non mancheranno grandi classici del teatro contemporaneo. Le sedie di Eugène Ionesco, diretto da Giles Smith e interpretato da Caterina Casini e Fabio Mangolini (9 e 10 novembre). Primo amore e Atto senza parole 1-2 di Samuel Beckett, diretto da Costantino Raimondi, insieme a Sergio Longobardi (29, 30 novembre e 1 dicembre).

La settima stagione vede impegnato il Nuovo Teatro Sanità in due collaborazioni. Con la Fondazione Donnaregina, che produce e ospita presso il Museo Madre lo spettacolo 629 – Uomini in gabbia (27 ottobre). Con il Teatro Stabile di Napoli, che coproduce insieme al Nuovo Teatro Sanità, La peste al Rione Sanità, trasposizione del romanzo di Albert Camus (dal 21 al 26 aprile).

Per il programma completo consulta il sito del Nuovo Teatro Sanità.

ABBONAMENTI

Quest’anno il Nuovo Teatro Sanità ha pensato a due tipi di abbonamento per il suo pubblico. L’abbonamento 35, riservato esclusivamente agli spettatori under 35, che propone sei spettacoli al costo di 35 euro. L’abbonamento 70, che al costo di 70 euro consente la partecipazione a 8 spettacoli a scelta tra i 13 selezionati dal collettivo artistico ntS’, a cui si aggiunge un titolo di nuova drammaturgia spagnola, La testa sott’acqua di Helena Tornero.

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