venerdì, Novembre 22, 2024
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Rifiuti tossici trovati in 53 siti di stoccaggio della camorra sotto la Tav di Afragola

Rifiuti tossici e pericolosi ritrovati sotto la stazione Tav di Afragola in 53 siti di stoccaggio della camorra.

La stazione dell’Alta Velocità di Afragola è stata realizzata su ben 53 siti di rifiuti tossici e pericolosi, intombati dalla camorra nel corso degli ultimi 20 anni. Ad accertare la presenza di veleni underground in un’ampia fetta di territorio afragolese, al centro del quale è stato realizzato quel gioiello architettonico di Zaha Hadid che è la stazione Tav, è Vito Felice Uricchio, direttore dell’istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA), a cui, nei mesi scorsi, la Procura di Napoli Nord, aveva commissionato una ricerca da effettuare con la tecnica “Change Detection”, per accertare la presenza dei rifiuti sotto la stazione, già al centro di una delicata inchiesta della stessa procura. Un’indagine che è alle battute finali e che potrebbe avere dei risvolti ancora più clamorosi del sequestro di un’area di parcheggio e del bar, scattato pochi mesi dopo l’inaugurazione della struttura.

A riportare la notizia, Il Mattino, che spiega che senza scendere nei dettagli, questa indagine scientifica consente di identificare le modifiche naturali e quelle operate dall’uomo che intervengono sul territorio preso in esame e di determinare anche in quale intervallo temporale sono avvenute. La Procura non ha ancora commentato.

La notizia dei 53 “siti di stoccaggio” della camorra, interrati a macchia di leopardo sotto la stazione (e sotto decine di ettari di campi vicini) verrà ufficializzata e illustrata nei dettagli dallo stesso professor Uricchio, questa mattina, nel corso della seconda giornata dei lavori del Forum “Economia dai Rifiuti” in corso a Lacco Ameno, a Ischia, organizzato dal Polleco (Consorzio nazionale per il riciclaggio dei rifiuti dei beni a base di polietilene), con la partecipazione di esperti e industriali del settore.

I lavori sono stati aperti dal senatore Nicola Morra, presidente della Commissione Parlamentare Antimafia che ha parlato di:

“regia criminale dietro i roghi negli impianti del Nord”

accusando le Procure di essere “distratte”, perché:

“nessuno può credere all’autocombustione continua”

quale origine dei roghi negli impianti di trattamento dei rifiuti.

“Invece è evidente e assolutamente plausibile che la regia sia della criminalità organizzata, specie di ’ndrangheta e camorra e questo accade sia in Veneto che in Lombardia. Mentre in Campani molti territori sono diventati negli anni pattumiera di traffici illeciti, attraverso il clan di Bidognetti e company, trafficando in rifiuti dalla Toscana, evidente che anche che chi doveva controllare non ha controllato”.

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