Svolta nell’inchiesta sul disastroso incendio di Sarno sul quale sta indagando la Procura della Repubblica di Nocera Inferiore. Il pubblico ministero Anna Chiara Fasano, attraverso i carabinieri, ha acquisito le prime immagini dei sistemi di videosorveglianza grazie alle quali sarebbe stato individuato un gruppo di ragazzini sospettati di aver appiccato il fuoco sulla collina del Saretto.
Domato solo nella mattinata di ieri solo con l’arrivo dei Canadair, l’incendio ha distrutto la chiesetta storica di Sarno e devastato il 90% della pineta con conseguenti gravi rischi idrogeologici. La notte da incubo per i tanti abitanti ancora scossi dalla tragica alluvione del 1998, però, a quanto risulterebbe dalle prime indagini, non sarebbe altro che il frutto di una “bravata”.
I giovanissimi che sono sospettati di aver appiccato il fuoco sono sei minorenni e un maggiorenne, tutti del luogo. Inchiodati dalle telecamere di videosorveglianza e da due testimoni chiave, nelle loro abitazioni sono stati ritrovati abiti segnati dal fumo e dalle fiamme.
La confessione del minorenne: ” Volevamo scherzare”
Il primo ad essere fermato ha 16 anni ed è crollato davanti alle domande incalzanti degli inquirenti, sostenuto dagli assistenti sociali. Il ragazzo che è di origini sud americane ha spiegato che volevano scherzare. I giovani indagati appartengono a famiglie molto conosciute in città, alcuni dei quali con alle spalle delle storie piuttosto complesse. Al momento, rischiano la denuncia anche se non è scattato ancora alcun fermo. Le indagini infatti continuano.
I rischi dell’incendio di Sarno
Sulla matrice dolosa dell’incendio non vi erano stati dubbi fin dall’inizio. Il sindaco di Sarno Giuseppe Canfora aveva chiarito che : «Quella è una zona rossa, non ci sono pascoli e non è neppure edificabile». Il primo cittadino ha dunque chiesto l’intervento dell’Esercito per pattugliare le zone pedemontane in questo periodo e presenterà un esposto alla Procura della Repubblica per chiedere lo stato di calamità naturale.
Sul caso c’è stata anche un’interrogazione parlamentare. L’allerta è massima anche per il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia il quale ha rassicurato i cittadini della zona dichiarando che: « nelle prossime ore e nei successivi giorni, continueranno i rilievi e le valutazioni volti a definire la reale entità del danno. Quel territorio è caratterizzato da un importante dissesto idrogeologico, che nel 1998 ha portato alla terribile frana di Sarno e Quindici. La pericolosità è elevata. Bisogna assicurarsi che il fuoco non abbia danneggiato troppo le radici che svolgono la funzione di contenere le piogge e potenziali smottamenti del terreno».
Ferma la pozione del ministro dell’Ambiente Sergio Costa: «Un atto scellerato che mette a grave rischio idrogeologico un territorio fortemente instabile».
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