Stamattina all’alba, al Santobono di Napoli, un papà furioso spezza l’anulare ad un infermiere in servizio. 24 giorni di prognosi.
Ancora un’altra aggressione ad un infermiere al Santobono di Napoli: l’impazienza dei parenti dei pazienti talvolta può arrivare a tanto. Stamattina all’alba infatti il papà di una bambina in codice verde ha aggredito un infermiere, fratturandogli l’anulare. I medici hanno prescritto all’infermiere 24 giorni di prognosi.
Durante la notte, la bambina era stata accompagnata dalla mamma al pronto soccorso del Santobono e dopo pochi minuti visitata. La dottoressa di guardia, dopo la visita, non aveva riscontrato niente di grave, ma avendo prescritto alla piccola un broncodilatatore, ha preferito trattenere lei e la madre ancora un po’ al pronto soccorso.
Solo verso le 5:50 è iniziato il caos, quando è arrivato il padre della bambina, con aria già minacciosa, a detta degli stessi infermieri del triage. Nonostante stessero dimettendo la figlia e il genitore dovesse aspettare in sala d’attesa, gli infermieri hanno preferito accompagnarlo all’interno del pronto soccorso per tranquillizzarlo.
Lì infatti è avvenuta l’aggressione all’infermiere. All’ennesima richiesta di tornare in sala d’attesa, verso le 6:20, il padre della bambina si è infuriato, aggredendo prima verbalmente poi fisicamente l’infermiere A. B. La conseguenza dell’aggressione è appunto la frattura dell’anulare di una mano.
Dopo la chiamata alla polizia delle 6:30, quando sono giunti gli agenti, la situazione si è calmata. Le operazioni del pronto soccorso sono però state bloccate per quasi un’ora. L’intervento del direttore generale del Santobono, Anna Maria Minicucci, ha permesso la ripresa regolare delle attività.
L’intervento del presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli
Poiché non è la prima aggressione ad un infermiere, sul fatto è intervenuto anche Ciro Carbone, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli. Ecco la sua dichiarazione:
«L’ennesimo episodio di violenza ai danni di un infermiere, ci fa riflettere sulla reale capacità della politica di intervenire in tempo sulle emergenze cittadine dei lavoratori della sanità. Avevamo sperato che la nomina del nuovo ministro della salute Romano Speranza, potesse dare impulso alla nuova proposta di legge in difesa di medici e infermieri. Continuiamo a sperare, ma ogni giorno è un rosario di aggressioni. L’Ordine degli infermieri è vicino al collega aggredito».
Carbone conclude poi dicendo:
«Non smetteremo di esercitare una civile, ma tenace pressione sulla politica e sulle istituzioni per una tutela dell’incolumità fisica e per un’adeguata sicurezza negli ospedali».
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