Dopo le provocazioni rivolte al calciatore senegalese Koulibaly, svariati altri atleti sono stati vittime di razzismo. Rendendo necessaria una regolamentazione specifica per legittimare le vittime e punire i tifosi molesti.
Questa volta a subire il comportamento scorretto di alcuni tifosi è stato Dalbert Estevão, attuale difensore della Fiorentina. Durante la partita contro l’Atalanta, dagli spalti dello stadio si sono levate offese razziste, ululati e fischi, nonostante la sospensione dell’incontro da parte dell’arbitro Orsato. Il tentativo di ripristinare ordine e decenza è meramente fallito, lasciando al calciatore una grandissima delusione, espressa poi sui social.
Il calciatore napoletano ha espresso la sua completa solidarietà al collega, dichiarando:
“Spero che un giorno lo capiranno anche quelli che mi fanno “Buu”. Sì forse siamo diversi. Ma siamo tutti fratelli.”
Dalla serie A allo sport di provincia
A Pozzuoli intanto, seguendo gli stessi atteggiamenti negativi, durante il torneo di basket “San Gennaro” il giocatore Raoul Diaz è stato apostrofato con un “Negro di Merda“, che ha reagito, portando al ritiro della squadra a dieci minuti dalla fine della partita. Il coach Di Lorenzo ha spiegato poi in un post su Facebook che una simile circostanza sia assolutamente anacronistica in un contesto sportivo, soprattutto nel 2019. Non sono mancate la condanna del gesto per il gesto del proprio tesserato e le scuse del Basket Casapulla.
Conseguenze
Il provvedimento contro insulti e comportamenti razzisti arriva infine in Europa: un turno di squalifica a porte chiuse per le Nazionali in Romania, Ungheria e Slovacchia disposte dall’Uefa per i prossimi match di Ottobre.