Un primo incontro ieri a Volla per gli attivisti del M5s che non sono riusciti ad ottenere cariche politiche o istituzionali.
Nelle parole si legge tanta insoddisfazione, non tanto per il mancato scatto di carriera che ha contraddistinto molti dei loro compagni, ma per le virate e i girotondi che i M5s ha fatto da un anno a questa parte.
Tante le battaglie storiche che si sono sgretolate, tanti i dogmi abbattuti, e con essi, innegabile è per tutti la perdita di un po dell’identità che dagli albori aveva contraddistinto lo spirito di ribellione insito negli attivisti della prima ora.
Non si può poi non ammettere che il capo politico, Luigi di Maio, ha decisamente perso potere all’interno del movimento, un problema di cui tanti si preoccupano perchè consapevoli, che senza un leader forte, carismatico e incisivo, non si può andare avanti per molto.
Altro punto fondamentale che ha scatenato aspre polemiche è il sistema rousseau-centrico, che di fatti rende le procedure molto poco trasparenti, celando scetticismo anche tra i più fedeli.
Ma questo non era che il primo incontro. Pare infatti che ci saranno altri incontri “informali” tra attivisti, i quali cercano di ritrovare forza e identità in ciò che forse è il motore più forte del movimento stesso: gli attivisti e la base.