venerdì, Novembre 22, 2024
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Raccolta differenziata: i dati 2018 per la Campania

I dati dell’ORGR su produzione di rifiuti urbani, raccolta differenziata e tasso di riciclaggio parlano chiaro: Avellino e Benevento in testa, provincia di Napoli fanalino di coda.

La scorsa settimana l’Osservatorio Regionale sulla Gestione dei Rifiuti in Campania (ORGR) ha pubblicato il D.D. numero 52, con i dati della produzione dei rifiuti urbani, della percentuale di raccolta differenziata e del tasso di riciclaggio raggiunti dai Comuni negli ATO di appartenenza nel 2018.

In generale, la regione Campania può dirsi solo parzialmente soddisfatta, poiché i valori medi regionali si mantengono ancora piuttosto altalenanti. A fronte di una produzione annua di rifiuti pro capite pari a 449 kilogrammi, solo il 52,70% dei rifiuti viene differenziato nella regione Campania, con un tasso di riciclaggio del 42,92%.

Valori di produzione di rifiuti, raccolta differenziata e riciclaggio nelle province campane (2018) (Fonte: ORGR)*

In linea generale, la classifica è piuttosto stabile per tutti i fattori presi in considerazione dall’Osservatorio. Nella #Top3 per raccolta differenziata e riciclaggio di rifiuti troviamo le province di Benevento (70,56%; 56,36%), Avellino (63,66%; 50,07%) e Salerno (61,90%; 48,55%). Fanalini di coda, con valori al di sotto delle medie regionali, la provincia di Caserta (51,97%; 40,39%) e, ultima, Napoli (47,82%; 36,69%). In linea con questi dati, la classifica resta quasi invariata se si analizzano i capoluoghi di provincia, ad eccezione di Avellino e Benevento, l’ultimo dei quali nel 2018 perde il primato nella raccolta differenziata, a favore del capoluogo avellinese, che raggiunge un picco del 71,84%.

Valori di produzione di rifiuti, raccolta differenziata e riciclaggio nei cinque capoluoghi di provincia campani (Fonte: ORGR)*

Prime della classe in raccolta differenziata: province di Benevento, Avellino e Salerno

Un dato positivo riguarda le due province dell’entroterra campano, ovvero quelle di Benevento e di Avellino. Secondo il documento ufficiale pubblicato dall’ORGR, la provincia di Benevento si conferma, anche nel 2018, quella più virtuosa fra le cinque campane (70,56%), con valori che si alzano di un +0,2% dal 2017 rispetto alla raccolta differenziata. Con circa sette punti percentuali di differenza, segue la provincia di Avellino, che si distingue dalle altre con il 63,66% dei rifiuti differenziati, segnando un +7% rispetto al 2017. Positivi anche i risultati per il tasso di riciclaggio che, in queste due province, uniche a superare la soglia del 50%, raggiunge rispettivamente il 56,36% e il 50,07%.

Tuttavia, il risultato sorprendente arriva confrontando i due capoluoghi. Da un lato, Benevento, malgrado la sua decennale ed efficace campagna a favore della raccolta differenziata, segna un calo del 4% rispetto al 2017, presentando, per la raccolta differenziata, un valore del 63,38%. Dall’altro Avellino che, con un salto di ben oltre il 40%, scavalca nel 2018 la ‘rivale’, raggiungendo il 71,84% della raccolta differenziata, la percentuale più alta tra i capoluoghi di provincia in Campania. Questo significativo e lodevole incremento potrebbe essere dovuto all’avviamento della raccolta differenziata “porta-a-porta”, che il Comune di Avellino ha messo in atto in sinergia con la società Irpiniambiente proprio nel 2018.

Al centro della classifica, la provincia di Salerno sembra essere sulla ‘dritta via’, in linea con i valori riscontrati in quella di Avellino. Infatti, i comuni del salernitano presentano una percentuale media di differenziata del 61,90%, e un tasso di riciclaggio del 48,55%. In particolare, la città di Salerno differenzia il 60,37% dei rifiuti, con un tasso di riciclaggio del 45,39%.

La raccolta differenziata in provincia di Caserta e Napoli

In coda, invece, troviamo le province della Terra dei Fuochi, quelle che sono in emergenza, che tendono a risentire della chiusura dei termovalorizzatori; quelle che, tormentate dai roghi e dagli incendi dolosi di rifiuti (qui l’ultimo episodio), sono costantemente al centro della cronaca sull’inquinamento ambientale. Le province di Caserta e Napoli mostrano valori al di sotto delle medie regionali per raccolta differenziata e riciclaggio dei rifiuti. Osservando i dati sulla raccolta differenziata, notiamo che la provincia di Caserta registra un modesto 51,97%, mentre quella di Napoli si ferma al 47,82%. Quanto al riciclaggio dei rifiuti, le cose non vanno meglio: Caserta, in media, ricicla il 40,39% dei rifiuti, mentre Napoli addirittura solo il 36,69%.

Prendendo in considerazione i capoluoghi, il risultato non cambia molto. Entrambi, infatti, registrano un calo del 2-3% rispetto ai valori dell’anno precedente. In particolare, Caserta presenta il 48,58% di raccolta differenziata, con un tasso di riciclaggio del 40,15%; Napoli, invece, registra il 35,99% per differenziata, con soltanto il 26,83% dei rifiuti riciclati.

Eccellenze e rimandati: i migliori e i peggiori della raccolta differenziata nelle province

Benevento

Volendo cominciare dalla più virtuosa della Campania, in provincia di Benevento i tre comuni che guadagnano le prime tre posizioni con percentuali molto alte sono Cusano Mutri (91,32%), San Lorenzo Maggiore (90,98%) e Durazzano (88,99%). In ultima posizione, Ceppaloni non va oltre il 39,72%, e Sassinoro raggiunge il 49,77%. Tra gli altri comuni con le percentuali di raccolta differenziata più basse, Fragneto l’Abate (51,81%), Torrecuso (57,81%), e Campolattaro (58,14%). Tra le altre città della provincia, alcuni comuni davvero meritevoli (> 80%) sono: Baselice (86,78%), Bonea (86,22%), Guardia Sanframondi (84,69%), Bucciano (82,63%), Pietraroja (82,37%), Sant’Angelo a Cupolo (81,46%), Pietralcina (81,33%), Ginestra degli Schiavoni (80,46%), Solopaca (80,31%), Circello (80,08%).

Avellino

Tra i comuni più diligenti in provincia di Avellino, troviamo Domicella (94,61%), Sperone (92,54%) e, quasi a pari merito, Marzano di Nola (88,97%) e Taurano (88,75%). I tre peggiori, quelli che presentano percentuali di raccolta differenziata inferiori al 40%, sono Morra De Sanctis (33,68%), Petruro Irpino (36,93%) e Rocca San Felice (38,98%). Si uniscono ai ‘rimandati’ Sant’Angelo dei Lombardi (39,72%), Guardia Lombardi (40,32%), Lacedonia (41,79%) e Torrioni (41,12%). Tra gli altri, comuni virtuosi, invece, sono Sirignano (82,06%), Sant’Andrea di Conza (80,55%), Chiusano di San Domenico (78,52%), Bisaccia (78,45%) e, con percentuali leggermente più basse, Lauro (75,81%), Montaguto (75,77%) e Roccabascerana (75,60%).

Salerno

La provincia di Salerno sembra raccogliere in sé diverse contraddizioni. Se, da un lato, troviamo Tortorella che, con il suo 99,12% di raccolta differenziata, è il comune campano con la più alta percentuale di differenziazione, dall’altro la provincia tocca il fondo con Pagani, che stagna a quota 18,71%, classificandosi come uno dei peggiori comuni della Campania per la raccolta differenziata. Anche i piccolissimi comuni di Campora (33,01%) e di Valle dell’Angelo (34,41%) raggiungono risultati molto deludenti, sfatando un po’ il ‘mito’ per cui la differenziata funzionerebbe meglio nei piccoli centri. Altri comuni che registrano risultati molto bassi sonoGioi (34,62%) e Vietri sul Mare (36,82%). Tornando al banco dei virtuosi, dopo Tortorella, ottimi i risultati per i comuni di Morigerati (92,55%), Montecorice (88,73%), Atrani (88,56%), Serre (85,67%), Castelnuovo Cilento (85,16%), Cetara (83,82%), Montesano sulla Marcellana (83,16%) Alfano (82,40), Sassano (82,08%), Roscigno (81,22%), Pollica (81,21%), Tramonti (81,01%), Baronissi (80,37%), Bellizzi (80,25%).

Caserta

Penultima nella classifica generale, la provincia di Caserta presenta decisamente troppi ‘rimandati’. Tra le situazioni più difficili, sebbene i comuni non siano particolarmente popolosi, evidenziamo Ciorlano (5,25%), Cancello Ed Arnone (8,47%), Fontegreca (10,17%) e Raviscanina (16,06%). Gli altri comuni della provincia superano il 20%, ma con percentuali che restano decisamente troppo basse: Letino (26,18%), Villa Literno (30,58%), Maddaloni (31,20%), Gricignano di Aversa (31,40%), Casaluce (31,53%), Castel Volturno (32,09%), Capriati al Volturno (32,98%). Invece, tra le città più all’avanguardia, quella che ottiene il risultato più alto è Castello del Matese (83,32%), mentre tutte le altre restano al di sotto dell’80%. Tra queste, Marcianise (79,73%), Santa Maria a Vico (77,94%), Parete (77,46%), Galluccio (77,42%), Conca della Campania (76,47%), Cervino (75,90%).

Napoli

Chiude la classifica per la raccolta differenziata la provincia di Napoli, divisa in tre sottogruppi: ATO NA 1, NA 2 e NA 3. Nonostante arranchi in linea generale, la provincia di Napoli presenta delle eccellenze. È il caso di Visciano (93,99%), Vico Equense (83,51%), Monte di Procida (83,12%), e Bacoli (81,36%), seguiti da altri comuni che si impegnano nella differenziata, quali Casola di Napoli (78,49%), Striano (77,41%), Pimonte (75,18%) e Ottaviano (75,08%). Eppure, l’ORGR ci conferma dati piuttosto avvilenti, in particolare percentuali di raccolta differenziata ancora molto (troppo) basse, che spesso non superano il 25%: Serrara Fontana (20,12%), Tufino (20,81%), Trecase (24,79%) e Torre del Greco (24,92%). Situazione scoraggiante anche a Caivano (29,06%), Melito di Napoli (31,09%), Afragola (31,56%), Lacco Ameno (38,07%), Marano di Napoli (38,23%), Arzano (38,31%), Casandrino (38,71%), Casamicciola Terme (38,85%), e Forio (40,35%).

 

* Dati presi e adattati dal Decreto 52 dell’Osservatorio Regionale sulla gestione dei rifiuti in Campania.

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