Sal Da Vinci, dopo i numerosi impegni teatrali che lo vedranno impegnato anche quest’anno con “La fabbrica dei sogni”, è pronto a tornare in scena con un nuovo album. In occasione del numero di ottobre del nostro magazine che ha come tema centrale “Generazioni a confronto“, abbiamo intervistato il noto cantante nato a New York, ripercorrendo varie tappe delle sua carriera presente, passata e futura, con uno sguardo ad una grande sorpresa: suo figlio Francesco.
Dopo il successo di Sinfonie in Sal maggiore porterai nei teatri “La fabbrica dei sogni”. Ci parli di questo progetto?
“Un progetto molto ambizioso innanzitutto. Un sogno, l’ennesimo che sto per realizzare. Quando si naviga nel mondo dell’arte fai delle scelte che possono sembrare improduttive e poi ti ritrovi a vivere un sogno. Dove c’è gusto non c’è perdenza. Ci sono e ci saranno momenti di grande emotività e divertimento. Sono affascinato da quello che può rappresentare questo spettacolo. Sarò affiancato da una grande professionista come Fatima Trotta. Lo spettacolo è stato scritto insieme a Ciro Villano, che sarà anche sul palco. Siamo già nella fase avanzata e allo stesso tempo nella fase costruttiva. Insieme a me ci sarà anche Gianni Parisi, Peppa Talamo, mio figlio Francesco che sarà il capo dei ‘ragazzi mai nati’. Una bellissima avventura che vedrà protagonisti 35 attori dell’accademia del teatro Cilea. Lo spettacolo sarà itinerante: partirà alle ore 20 nelle strade adiacenti al teatro Augusteo fino ad arrivare in teatro nell’atmosfera autentica dello spettacolo. Uno spettacolo nello spettacolo.
Nel cast anche tuo figlio Francesco che, seguendo le orme di famiglia, si sta facendo strada nel mondo della musica. Cosa hai provato la prima volta che l’hai visto in Tv?
“Francesco è stato una sorpresa dal primo momento. Ha giocato a calcio fino all’età di 20 anni, anche a buoni livelli. Aveva questa passione per il canto che covava dentro e non aveva il coraggio di esternare. La sua prima apparizione sul palco al grande pubblico è stata ad un musical ‘Stelle a metà’, dove era uno dei protagonisti”.
Qual è il consiglio più grande che gli hai dato?
Io credo che alla base di tutto ci sia la verità che presenti alla gente. La gente ha bisogno di questo. A Francesco ho sempre consigliato di fare quello che lo fa stare bene, ma sempre con amore e rispetto verso il pubblico. Sono loro che ci danno la possibilità di sopravvivere con questo mestiere.
Se ti dico “Miracolo ‘e Natale”?
Ho dei ricordi, perchè parliamo di ben 43 anni fa. Nel mio cuore molte immagini sono indelebili, ma per me all’epoca era un gioco, poi diventato lavoro.
Progetti futuri?
In questo momento sto scrivendo il nuovo album, insieme al progetto “La fabbrica dei sogni”, camminano di pari passo. A breve partirò per gli Stati Uniti e canterò al Columbus day. Ci sarà una serata in mio onore il 6 ottobre. Poi canterò alla parata di Mahnattan in rappresentanza dell’Italia.
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