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“La Classe – Ritratto di uno di noi”, incanta il pubblico del Teatro Bellini

In un’era come la nostra, segnata da una forte risonanza mediatica, è facile abituarsi agli orrori della vita, al punto da farne volontariamente uso e consumo. Si trasmette, registra e pubblica ogni elemento di un crimine fino a desensibilizzare gli animi. Aumentando l’indifferenza verso l’unico fattore che conta davvero: quello umano.

Lo spettacolo

Dopo aver affascinato pubblico e critica, il progetto nato dalla Bellini Teatro Factory è arrivato alla sala storica del Bellini e sarà possibile goderne dal 15 al 20 Ottobre. La rappresentazione fa parte di un’iniziativa in continuo sviluppo ed è un testo originale, scritto da Francesco Ferrara. Sotto la direzione di Gabriele Russo, gli allievi della Factory si mostrano per quello che sono: giovani e talentuosi. Il gusto del regista e l’empatia creata dall’armonia fra lo scritto e la raggiante vitalità dei protagonisti rende il pubblico partecipe dei pensieri e dei dubbi che contraddistinguono un’ipotetica messa in scena di un delitto brutale, che ha coinvolto ragazzi della loro stessa età.

La Classe della Bellini Teatro Factory

Quattordici allievi della Factory preparano uno spettacolo su Anders Behring Breivik, l’attentatore norvegese che nel 2011 ha ucciso 77 connazionali. Assistiamo alle prove celati nel buio della sala, sentiamo il ragionamento dietro ogni azione e minimo gesto. I ragazzi non vestono i panni di nessun personaggio perchè quelli sul palco sono semplicemente loro. Seduti in semicerchio, fra copioni ed evidenziatori, godendo dei momenti di pausa o ripetendo la parte per un’audizione futura. Rendono lo spettacolo un autentico mix di realtà e finzione. Si scontrano con un momento tragico, ne analizzano le dinamiche e delineano l’esecutore, le intenzioni, le reazioni.

Il lavoro di Francesco Ferrara, con la regia di Gabriele Russo, ci regala una piccola perla di angosciante quotidianità, elemento comune dei micro eventi che si susseguono in sala. Giorno dopo giorno, provare e pianificare diventa un’abitudine, disseminata da piccoli imprevisti e affascinante per la sua semplicità. Che sia per mettere in scena uno spettacolo o organizzare un attentato, ogni azione è calibrata con precisione.

Giovani Talenti

Sarebbe stato facile scadere nel melodrammatico considerando la violenza dell’evento trattato, ma ogni scena drammatica veniva bilanciata dall’energia dei ragazzi e delle loro personalità. L’età dei protagonisti rende più facile immedesimarsi in un sopravvissuto alla tragedia, ma consente anche di avere momenti di autentica leggerezza fra una prova e l’altra. Il lavoro degli allievi della Factory è stato eccezionale. Ogni ragazzo è riuscito a spiccare per le proprie capacità attoriali, nonostante sia arduo farlo con così tante personalità sul palco. A prescindere da quante battute siano state affidate a ogni protagonista, la presenza scenica e il linguaggio del corpo ha permesso loro di brillare, grazie anche all’incalzante regia che ha reso tutti sia vittime sia carnefici, attori e ragazzi.

Un palco essenziale

Alcune scene sono talmente ben dirette e interpretate da rendere spettacolare un palcoscenico praticamente vuoto, a eccezione degli attori. L’uso delle luci e della musica ha dato lustro all’essenzialità della scenografia, immergendoci  prima in una sala prove, poi in una fredda, umida e fosca isola norvegese. E’ apprezzabile anche la scelta dei “costumi”, neutri nel colore ma non nel significato.

Cosa passa nella mente di un criminale? Che musica ascolterebbe? E poi, è giusto che una persona del genere venga compresa e mostrata, dandogli le attenzioni che ricerca? Le interessanti e variegate risposte dei giovani attori, delineano un ritratto dignitoso e a tratti poetico dell’attentato, andando oltre la cronaca e il buonismo. Vengono sperimentate diverse dinamiche per raccontare un dramma ormai noto, a cui il pubblico ormai è insensibile. Il tema è stato scelto con audacia, ma il risultato finale è bilanciato, commuovente e spiritoso. Un’altalena di emozioni che oscilla fra la voglia di vivere e la malinconia di cui si è sfortunatamente vittime.

Informazioni:

Teatro Bellini, dal 15 al 20 ottobre
Orari: feriali ore 21:00 – domenica ore 18:00
Prezzi: 15€ posto unico – 10€ under29

 

Le foto dell’articolo sono di Guglielmo Verrienti

 

 

 

 

 

 

 

Noemi Misurelli
Noemi Misurelli
Preferisco esprimermi con le immagini, ma quando arriva l'argomento giusto, scrivo qui!
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