Dopo trent’anni riapre al pubblico la Casa del Bicentenario, gioiello di Ercolano. Alla conferenza stampa di mercoledì 23 anche il Ministro Franceschini.
Dopo un’attesa lunga trent’anni, a partire da giovedì 24 ottobre, il pubblico potrà visitare il ‘Cantiere Open’ della Casa del Bicentenario, preziosa domus romana di Ercolano. I visitatori avranno accesso ad alcuni ambienti della famosa residenza, vero gioiello di architettura e di vita domestica. “Dopo il successo delle precedenti esperienze” – si legge nella nota di presentazione – “diventa stabile il progetto di condivisione del dietro le quinte dei cantieri di conservazione messo in atto dal Parco Archeologico di Ercolano.”
Il restauro di questa famosa domus è frutto di un progetto internazionale, condotto dal Parco Archeologico di Ercolano e dal Parco Archeologico di Pompei, in collaborazione con l’Herculaneum Conservation Project e con il Getty Conservation Institute.
L’inaugurazione della Casa del Bicentenario
La conferenza stampa per l’inaugurazione di questo nuovo percorso archeologico è prevista per mercoledì 23 ottobre alle ore 11 al Decumano Massimo. Dopo l’incontro, i giornalisti potranno partecipare ad una visita guidata degli ambienti ora fruibili della Casa del Bicentenario, accompagnati dai principali attori che ne hanno curato la rinascita.
Alla cerimonia di presentazione, interverranno Michele Barbieri, presidente dell’Istituto Packard Beni Culturali, la responsabile dell’Herculaneum Conservation Project, Jane Thompson, e la restauratrice per il Getty Conservation Institute, Leslie Rainer. Saranno presenti alla conferenza anche Francesco Sirano, direttore degli scavi di Ercolano, Massimo Osanna, direttore degli scavi di Pompei, e il generale Mauro Cipolletta, direttore del Grande Progetto Pompei, insieme al sindaco di Ercolano, Ciro Bonajuto. A chiudere i lavori, interverrà l’On. Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini.
Curiosità
La Casa del Bicentenario è chiamata così perché riportata alla luce nel 1938 da Amedeo Maiuri, esattamente duecento anni dopo l’inizio delle prime ricerche sulla città di Ercolano. Si tratta di una struttura risalente all’epoca giulio-claudia, con un’estensione di circa 600 mq., riccamente decorata e realizzata quasi completamente in opus reticolatum in tufo giallo.