sabato, Novembre 23, 2024
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CSM: bloccata la nomina di Maresca alla Direzione Antimafia

Fermata la nomina al DNA (Direzione Nazionale Antimafia) di Catello Maresca, coordinatore delle indagini sfociate nel 2011 nella cattura del boss dei casalesi Michele Zagaria dopo una lunghissima latitanza: Nino Di Matteo, consigliere del CSM (Consiglio Superiore di Magistratura) fresco di elezione, ha infatti sparigliato le carte a Palazzo dei Marescialli, contribuendo al rinvio del voto del plenum sulla nomina di tre nuovi sostituti alla Procura Nazionale Antimafia: Sergio Amato e Simona Di Monte.

Sergio Amato ha trascorso un lungo periodo alla Dda ed è uno dei pm che nel 2011 ritrovarono ben sette milioni in contanti murati nell’abitazione di Mario Potenza, ex contrabbandiere di Santa Lucia poi dedicatosi all’usura, mentre Simona Di Monte ha a sua volta maturato una lunga esperienza in Dda, seguendo in particolare le inchieste sui clan nella zona nolana e coordinando le ricerche che portarono alla cattura dei fratelli Pasquale, Salvatore e Carmine Russo, temibili latitanti. Successivamente è passata alla Procura generale.

Sarà ora il procuratore Giovanni Melillo a decidere quali sezioni coordineranno i due nuovi aggiunti, che hanno preso il posto di Filippo Beatrice, scomparso nel giugno del 2018, e di Alfonso D’Avino, nominato il mese successivo procuratore di Parma. Affiancheranno gli altri aggiunti in carica: Rosa Volpe, Vincenzo Piscitelli, Raffaello Falcone, Giuseppe Lucantonio, Giuseppe Borrelli e Luigi Frunzio. Resta ancora vacante il terzo posto, quello occupato fino a ottobre dello scorso anno da Nunzio Fragliasso, mentre sta per liberarsi quello di Giuseppe Borrelli, proposto come nuovo procuratore di Salerno.

Di Matteo, insieme al consigliere Sebastiano Ardita, danno notizia, al posto di Maresca, di un nuovo nome: quello di Domenico Gozzo, attualmente sostituto Pg a Palermo. Da procuratore aggiunto a Caltanissetta fu lui a far riaprire le indagini sulla strage di via D’Amelio e a scoprire il depistaggio, realizzato con il falso pentito Scarantino, costato l’ergastolo a sette innocenti.

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