Momento storico per il tennis italiano, che dopo 41 anni ritrova un suo alfiere nel torneo dedicato agli 8 “maestri” del circuito ATP.
Che quest’annata potesse essere una svolta per il tennis italiano lo si era capito presto, precisamente in una giornata primaverile, quando Fabio Fognini sollevava il primo master 1000 dopo oltre 40 anni di attesa, lanciandosi così di gran carriera verso un posto in top-10.
Sembrava già questo essere un traguardo storico per il tennis nostrano, ed invece si è dimostrato solo l’inizio di un annata ricca di soddisfazioni tricolori.
Di li a poco infatti grazie agli sforzi profusi da FIT (federazione italiana tennis), regione Piemonte e dalla città di Torino, l’Italia otteneva l’assegnazione proprio delle ATP Finals per le annate dal 2021 al 2025, portando così il quinto torneo più prestigioso del mondo sul territorio italico, cosa mai accaduta prima, vincendo la concorrenza di grandiose città, prima fra tutti Londra.
Trascinati dai traguardi di Fognini, i ragazzi dietro di lui sono apparsi più convinti e decisi nei propri mezzi iniziando a macinare prestazioni e risultati notevoli, a partire già da giugno con lo storico titolo erbivoro di Berrettini in quel di Stoccarda, slancio fondamentale per arrivare pronto a Wimbledon dove si è spinto fino agli ottavi di finale fermato solo dal Re di Londra, sua maestà Roger Federer.
Era dunque finita qui? Assolutamente no!
Dopo la dura sconfitta con Federer a Wimbledon molti avevano maturato qualche dubbio sul talento del nostro Matteo che però in terra americana ha fatto ricredere tutti, con un US Open ad altissimi livelli che gli è fruttato la semifinale giocata contro il futuro campione Rafa Nadal, contro il quale ha giocato stavolta alla pari, dimostrando di aver superato quella timidezza mostrando contro Federer.
Da li è iniziata quindi la folle corsa del nostro nuovo numero 1 nazionale verso le ATP Finals, culminata con la vittoria dell’ATP 500 di Vienna che di fatti lo ha posto ad un passo dall’obiettivo, raggiunto grazie all’aiuto del canadese Shapovalov che eliminava negli ottavi il rivale di Matteeo, il francese Monfils.
Nel mentre però la sconfitta del francese che ha dato la certezza delle Finals per Matteo è stata portata a termine da un canadese, il momento di svolta per il nostro numero 1 è stato portato a termine da una nuova stella nascente tricolore, quel Jannik Sinner entrato in top-100, il più giovane del lotto, e che battendo Monfils ha dato l’ultima dimostrazione di come il suo talento sia cristallino e la sua crescita dirompente, un ulteriore motivo di grande gioia ed orgoglio per il tennis italiano.
Ora tocca a Matteo, 41 anni dopo Barazzutti e 43 dopo Panatta, dimostrare che è li perchè lo merita fino in fondo, sperando che il tennista romano possa essere il primo italiano a vincere un match nel torneo dei Maestri, consolidando il suo spettacolare ottavo posto in classifica e candidandosi per un 2020 da assoluto protagonista, perchè si, il ragazzo ha tutto per esserlo, Tennis, fisico e testa!
L’Italia del tennis è in salute come non lo era da tempo, con due giocatori in top-15, Berrettini numero 8 e Fognini 12 delle classifiche ATP, con un il più giovane e promettente under-19 del mondo che porta i nostri colori e dal prossimo anno la possibilità di ospitare uno dei tornei più storici, gli Internazionali d’Italia e le ATP Finals.
Avanti Italia, avanti Matteo, è il momento che gli appassionati italiani aspettavano da tanto, in bocca al lupo!