Alfredo Romeo, Italo Bocchino, Stefano Caldoro e Ciro Verdoliva contestati a vario titolo per reati contro la pubblica amministrazione.
La Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio di 55 persone, tra cui l’ex parlamentare Italo Bocchino, l’ex governatore Stefano Caldoro, l’imprenditore Alfredo Romeo e l’attuale direttore dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva. L’inchiesta sul cosiddetto “Sistema Romeo”, condotta dai pm Celeste Carrano, Francesco Raffaele e Henry John Woodcock, è stata possibile grazie al trojan introdotto nel cellulare dell’imputato. Tra i reati contestati, a vario titolo, c’è la corruzione e turbativa nell’ambito di appalti relativi a servizi.
Ad Alfredo Romeo, al suo collaboratore Ivan Russo e a Italo Bocchino, i pm contestano l’associazione per delinquere finalizzata a delitti contro la pubblica amministrazione, alla corruzione e alla turbata libertà degli incanti in relazione all’assegnazione degli appalti. Per l’ex governatore della Campania Stefano Caldoro cade l’accusa di corruzione, convertita in traffico di influenze. Ciro Verdoliva, nella veste di ex dirigente del Cardarelli, avrebbe favorito l’azienda di Romeo, all’epoca impegnata nella pulizia dell’ospedale. Verdoliva avrebbe anche distrutto la documentazione relativa alle segnalazioni degli inadempimenti della Romeo Gestioni SpA.
Intanto, due carabinieri, Sergio Di Stasio e Vincenzo Romano, avrebbero rivelato segreti d’ufficio a Verdoliva. Anche Giovanni Annunziata, ex dirigente comunale, avrebbe contribuito a cucire un bando di gara su misura per la Romeo Gestioni SpA. Annunziata è accusato di aver raccolto informazioni contro il sindaco De Magistris. Sotto inchiesta anche Emanuele Caldarera, ex dirigente del Ministero della Giustizia che avrebbe sbloccato pagamenti per la Romeo Gestioni SpA in cambio dell’assunzione di una parente.
L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 6 dicembre alle 9.30 e si svolgerà davanti al gup Simona Cangiano.
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