sabato, Novembre 23, 2024
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Girolamini in lenta agonia: Dopo il saccheggio, la mancanza di personale

Biblioteca dei Girolamini di Napoli in lenta agonia. Costretti a negare la visita ai turisti: “Siamo senza personale”.

La Biblioteca dei Girolamini di Napoli, continua la sua storia controversa. Già oggetto di razzie e di azioni fraudolente che ne hanno messo a rischio l’ingente e importantissimo patrimonio, è in lenta agonia per mancanza di personale e gli impiegati si trovano costretti a negare l’accesso ai turisti che sempre più numerosi fanno richiesta di visitarla.

Un’associazione culturale e letteraria di Catania contatta i Girolamini tramite mail, il 1 ottobre: in trenta vogliono visitarla, il 29 o il 30 dicembre, ma rispondono che:

«Non è possibile».

Il 2 ottobre la stessa domanda è rivolta da Bari per una quarantina di dipendenti e funzionari della prefettura e della questura per sabato 30 novembre. Nulla da fare: tour negati anche in questo periodo. Poi il 3 ottobre a scrivere è l’Università della Svizzera italiana, con sede a Lugano, a nome di 30 studenti del master, anch’essi respinti. Sono arrivati anche messaggi di piccoli gruppi, da due, tre o quattro persone, ma a nessuno è consentito l’accesso a causa delle carenze in organico che continuano ad aggravarsi al punto che già adesso le attività nel complesso monumentale sono ridotte e i dirigenti sono dimezzati.

È da poco andata via l’archeologa Ilenia Gradante, incaricata del riordino della collezione antiquaria della Biblioteca e impegnata nella comunicazione scientifica: assunta nel 2017 mediante la selezione denominata “60 esperti per il patrimonio culturale”, con contratto a termine, rinnovato nel 2018 e prorogato per altri 9 mesi nel 2019, fino alla scadenza del 29 ottobre. Vito de Nicola direttore dei Girolamini, fa il punto sulla situazione registrata dalla riapertura al pubblico, il 16 aprile, nell’ultimo semestre e segnala il paradosso che si è creato, in una relazione:

«Le richieste di prenotazione anche tramite CoopCulture aumentano, ma gli operatori sono sempre di meno. Arrivano tra le 10 e le 15 telefonate al giorno da cittadini e da comitive che chiedono di ammirare gli inestimabili tesori, soprattutto la Biblioteca».

La Biblioteca di via Duomo a Napoli, è la più antica in città e la seconda d’Italia, dopo la Malatestiana di Cesena, con i suoi 150mila titoli tra cui 514 manoscritti censiti prima del saccheggio e il grande interesse, da parte di napoletani, turisti e intellettuali, è dimostrato anche dalle adesioni alle iniziative proposte. Tantissimi sono i biglietti staccati, tanto che a causa della problematica in questione, spesso folti gruppi di turisti sono rimasti fuori senza poterla visitare.

Un altro documento, sottoscritto da De Nicola, è stato indirizzato al neoministro per i beni culturali, ricordando la visita ai Girolamini compiuta da Dario Franceschini nel precedente mandato:

«Ma il personale in servizio ai Girolamini a oggi risulta composto da dieci unità, e nemmeno tutte a tempo pieno»

Sono sei dipendenti del Mibac a tempo indeterminato: due addetti all’accoglienza e alla vigilanza a tempo pieno e due in part-time, due assistenti amministrativi, un funzionario specializzato in storia dell’arte impegnato come direttore operativo nei cantieri della Soprintendenza e quattro addetti alla movimentazione dei libri. Sempre de Nicola, dice con orgoglio:

«Con queste minime risorse nell’ultimo anno il sito dei Girolamini, così importante e significativo per Napoli, saccheggiato e devastato, spesso assunto a paradigma del patrimonio culturale italiano, ha manifestato importanti segni di rinascita».

Tutto questo però potrebbe essere destinato a una lenta agonia, avvisa il direttore che:

«Senza rinforzi, nostro malgrado non potremo più aprire al pubblico se non con il contagocce e in circostanze straordinarie».

Il calendario prevede solo altre sette opportunità di accesso nei prossimi due mesi. L’appello lanciato sembra essere inascoltato al momento ma non è accettabile che in un Paese come il nostro che vanta eccellenze e patrimoni artistici e culturali di ineguagliabile valore, con un alto tasso di laureati in materie umanistiche e un altrettanto alto tasso di disoccupazione generale, si possano verificare casi come questo. Possibilità lavorative ci sono, il patrimonio dei Girolamini è inestimabile e porta evidenti profitti. Ciò che è necessario è lo sblocco delle assunzioni di personale qualificato per far sì che si eviti questo ulteriore sfregio alla bellezza.

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