Tra le tante usanze legate al Natale che sono presenti a Napoli ed in Campania, una si muove tra leggenda e superstizione: stiamo parlando della Pigna bruciata.
Nella città partenopea è di buon augurio nella notte di Natale – secondo alcuni anche in quella di Capodanno–bruciare una Pigna tra le mura di casa e lasciare che il suo profumo si diffonda in tutta l’abitazione.
Le ragioni alla base di questo gesto sono spiegate da un racconto tramandato dalla tradizione orale che ha come protagonisti Gesù e due alberi, il Pino ed il Lupino.
Questa settimana ve lo raccontiamo.
L’amarezza del Lupino
Com’è noto, per sfuggire alle persecuzioni di Re Erode, Gesù, Giuseppe e la Maria furono costretti a fuggire dalla città di Nazareth.
Durante la loro fuga, inseguiti dai soldati che s’avvicinavano sempre di più e con la stanchezza che li costringeva a rallentare, Maria tenendo stretto Gesù tra le braccia chiese aiuto alle piante che aveva intorno. Il primo a cui si rivolse fu il Lupino; i suoi alti fusti avrebbero potuto nascondere per un po’ lei ed il suo bambino. Ma con spietata asprezza il Lupino rifiutò di prestare alla Sacra Famiglia il suo aiuto.
Per questo fu maledetto: i frutti che avrebbe fatto nascere avrebbero rispecchiato l’amarezza del suo cuore, ed è per questo che ancora oggi i frutti del Lupino sono tanto amari.
La benedizione dell’Incenso
Sempre più disperata, Maria allora chiese pietà al compassionevole Pino, che invece subito li aiutò. Spalancò i folti rami per accoglierli e lasciò che madre e bambino trovassero riparo sotto le sue fronde.
I due si nascosero lì per tutta la notte. I soldati passarono loro accanto senza vederli e li superarono; scampato il pericolo, madre e figlio riuscirono ad addormentarsi trovando, per la prima volta da giorni, un po’ di riposo. Il mattino seguente il bambino Gesù, risvegliatosi, sorrise sfiorando il Pino e così lo benedisse. Alla pianta donò il profumo dell’incenso, che avrebbe ricordato a tutti della sua generosità; mentre il suo frutto fu benedetto dalla mano del Signore.
I frutti del pino portano al loro centro una fioritura che ha la forma simile a quella di una piccola mano: è il tocco di Cristo, segno della sua benedizione.
La Pigna Bruciata
E’ dunque di buon augurio bruciare una Pigna in casa affinché il profumo della benedizione di Gesù ricordi a tutti della generosità del Pino. Chiunque esegua questo rituale che oscilla tra il sacro ed il profano si assicurerà abbondanza e generosità dal Natale e dal nuovo anno.
E voi conoscevate l’usanza della Pigna Bruciata? Avete mai eseguito questo rituale tutto napoletano? Una cosa è certa: reale o fantasiosa che sia, a Natale non esiste altra usanza tanto profumata.
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