Stamattina, le forze dell’ordine hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale su richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di Giovanni Salomone, 52 anni, e Giovanni Borrelli, 50 anni. I due sarebbero a vario titolo tra i responsabili dell’agguato a Luigi Mignano. L’uomo fu ucciso a San Giovanni a Teduccio il 9 aprile 2019, di fronte alla Vittorino da Feltre, mentre col figlio, rimasto ferito, accompagnava a scuola il proprio nipote.
Il provvedimento è stato emesso dopo un’intensa attività di indagine che ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati. I due sono accusati di omicidio, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo, incendio e ricettazione, aggravate dalle finalità mafiose. Salomone avrebbe posizionato lo scooter vicino alla Vittorino da Feltre, luogo dell’agguato, avrebbe procurato l’arma e sarebbe rimasto nei pressi come vedetta e come supporto. Borrelli, invece, avrebbe distrutto l’arma usata per l’agguato.
Le indagini sull’omicidio di Luigi Mignano avevano già permesso di emettere un provvedimento di fermo nei confronti di sette persone affiliate ai D’Amico, braccio dei Mazzarella. L’attività investigativa ha poi consentito di raccogliere ulteriori indizi che, oltre a far emergere responsabilità nei confronti degli odierni accusati, hanno ricostruito le fasi dell’azione delittuosa, che va ricondotta nell’ambito della contrapposizione tra i Mazzarella e Rinaldi per il controllo della zona orientale di Napoli.
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