La Cop 21 di Napoli ha posto al centro dell’attenzione obiettivi ambientali che riguardano l’eliminazione dei rifiuti dal mare, il rafforzamento delle aree protette, la tutela della biodiversità e nuove strategie per contrastare i cambiamenti climatici.
«Il Mediterraneo – ha affermato il ministro dell’ambiente Sergio Costa – pur essendo uno dei mari più piccoli al mondo, conserva l’8 per cento della biodiversità. Nel Mediterraneo si affacciano oltre 500 milioni di cittadini, con un’economia, e penso al turismo, che coinvolge altri 500 milioni di persone. Si tratta di rotte da percorrere per un futuro di pace, prosperità e sviluppo sostenibile sulle sponde del mare nostrum».
Per contrastare l’inquinamento nel Mediterraneo sarà necessario uno sforzo degli armatori nel ridurre le emissioni di zolfo delle imbarcazioni. «L’Italia è già in anticipo su questo fronte – dice Costa – perché è stato avviato un confronto con Confitarma che si è resa disponibile a costruire un percorso insieme al governo italiano. È una notizia positiva. Prima si ragionava per contrapposizioni, ora si lavora per assonanze».
Per raggiungere i limiti delle emissioni saranno necessari investimenti. «La sensibilità ambientale che stanno dimostrando gli armatori – ha detto Mario Mattioli, presidente di Confitarma – è straordinaria. Le parole di apprezzamento del ministro Costa per il dialogo aperto con la nostra organizzazione ne sono la conferma più autentica. Naturalmente le rotte da percorrere sono ancora lunghe. Cominciamo col dire che non siamo d’accordo su una zona ad emissioni controllate parziale nel Mediterraneo. Siamo favorevoli, invece, se si parla di controllare l’intero bacino con l’assenso di tutti gli Stati. Bisogna raggiungere l’unità di intenti tra tutti i paesi».
I dati ufficiali confermano gli sforzi degli armatori. Dal 2008 al 2018 le emissioni dello shipping sono calate del 20%. «Ma si badi bene – sottolinea Manuel Grimaldi, vice presidente dell’International chamber of shipping – a fronte di un aumento di merci trasportate». Dal 2016 al 2018 siamo passati da 10 a 12 miliardi di tonnellate di merci trasportate via mare. «Questo significa – ha aggiunto Grimaldi – che siamo a più del 40% nella riduzione delle emissioni se teniamo fermo il dato di partenza come riferimento». In questi giorni, proprio il gruppo Grimaldi riceverà a Londra un premio per la difesa ambientale.
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