Se uno dei propositi dell’anno è quello di essere più “green”, è giusto farlo con consapevolezza. I media, le pubblicità e i trend del momento sono ricchi di una scelta specifica di termini anglofoni, che potrebbero confondere i più. Oggi facciamo un po’ di chiarezza sul significato delle parole più frequenti.
1) Ecologia
L’ecologia studia le relazioni tra organismi e ambiente naturale, come clima, suolo, luce e nutrimento, ma anche tutti i fattori che possono influenzare la vita degli organismi stessi. Quando si parla di ecologia nei media, spesso s’intende la necessità di proteggere l’ambiente, tutelare i paesaggi, lottare contro l’inquinamento delle acque o difendere habitat naturali.
2) Eco-friendly
Tutto ciò che ha come obiettivo il rispetto e la cura dell’ambiente. Comprese le buone pratiche, gli oggetti, le produzioni e i consumi volti a risparmiare energia e sprechi. Viene considerato “amichevole” nei confronti del Pianeta Terra.
3) Ecosostenibilità
L’ecosostenibilità è l’insieme di azioni che hanno come focus l’ecologia e il rispetto per gli animali. Il fine ultimo è quello di ridurre al massimo l’impatto ambientale delle azioni dell’uomo sulla Terra, perché le risorse vengano preservate per le generazioni future. In campo energetico lo sono fonti di energia rinnovabili e prodotti cruelty-free che nel processo produttivo non hanno materie prime di origine animale o quando gli animali vengono trattati in modo etico.
Punti focali dell’ecosostenibilità sono il riciclo e il riuso, che permettono di riutilizzare materiali di scarto e di trasformarli in nuovi oggetti. In questo senso si parla spesso di riciclo creativo nella moda, nel design e nella gastronomia, dove cucinare con gli scarti è diventato una pratica adottata anche dagli chef stellati.
4) Biodegradazione
E’ il processo naturale con cui un elemento, grazie all’azione di microrganismi, viene scisso in componenti sempre più semplici, come anidride carbonica e l’acqua, senza inquinare o fermentare. Costituisce un processo di grande importanza per il mantenimento degli equilibri ecologici del pianeta, poiché permette il riutilizzo delle risorse naturali tramite la scissione del materiale organico in composti inorganici semplici.
5)Compostaggio
Sistema di smaltimento di rifiuti organici basato sulla trasformazione, tramite fermentazione, di parte dei rifiuti stessi come immondizie, erba, foglie. Così viene a crearsi una miscela simile a terriccio bruno e soffice, chiamato “compost” ovvero “concime“. Di cui è nota l’importanza, specie in campo agricolo, per stimolare lo sviluppo delle piante.
6) Zero waste
E’ la filosofia che incoraggia il riuso e il riciclo di prodotti, riducendo al minimo possibile il proprio impatto ambientale. “Waste” sta per “rifiuti“, quindi non generare alcun rifiuto che possa finire in discariche, inceneritori o oceani.
Ora che sono chiare tutte le parole chiave più frequenti, non resta che approfondire il discorso sulle tante tendenze del momento. Per esempio: si può vivere al giorno d’oggi senza produrre del tutto rifiuti? Quali sono i trucchi per rendere la propria vita più eco-friendly? Lo scopriremo nei prossimi articoli.
Intanto, vi rimando alla lettura precedente: 3 abitudini da adottare per un 2020 più sostenibile.