Tra Caserta e Marcianise, donne offrivano prestazioni sessuali in cambio di denaro e i pagamenti avvenivano tramite POS. Ma non è la prima volta che accade: pochi giorni fa è stata scoperta una prassi simile a Venezia.
Posso pagare con la carta?
Trenta donne, che si prostituivano nella zona che va da via Carlo III di Caserta e la zona industriale di Marcianise, permettevano ai propri clienti di pagare con carta: questa la scoperta effettuata dalle autorità nelle scorse ore.
Nonostante le donne lavorassero in strada, è stato possibile per loro offrire il pagamento tramite POS; esiste, infatti, un apparecchio, assolutamente legale, che permette di pagare tramite qualsiasi carta, a patto di poter disporre del proprio smartphone.
Il caso di Venezia: con il POS pagavano anche le tasse
Non è la prima volta che succede una cosa del genere: pochi giorni fa una scoperta analoga è stata fatta a Venezia.
In quel caso, le donne si prostituivano all’interno di due night clubs – le prestazioni sessuali offerte all’interno dei clubs valevano 150 euro ogni mezz’ora, ma era possibile effettuarle anche in albergo (al costo di 500 euro) ed anche a casa dei clienti (dove il prezzo raggiungeva anche i 1500 euro).
Anche in questo caso, quando si spostavano le prostitute si facevano pagare tramite POS; portavano con sé quelli dei night clubs e mascheravano le transazioni con l’acquisto di bibite vendute all’interno del locale.
In questo caso, i titolari trattenevano parte del denaro ricevuto dalle prostitute – incasso che finiva sui loro conti correnti e su cui pagavano anche le tasse.
Gli uomini sono adesso in manette, con l’accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
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